mercoledì 10 Settembre 2025

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SUTERA: «I MIEI PRIMI SEI MESI? IMPEGNATIVI. ORA CI PREPARIAMO A TRATTARE IL RINNOVO DELL’ACCORDO INTEGRATIVO»

A settembre scorso veniva eletto presidente del Gruppo agenti Italiana Assicurazioni. Giuseppe Sutera racconta a Tuttointermediari.it cosa è stato fatto da allora e spiega quali saranno le prossime mosse. «Il bilancio personale? Positivo, grazie alla mia squadra».  

Giuseppe Sutera

«Sono stati sei mesi che definirei “impegnativi”, senza  soluzione di continuità fra il mandato precedente e questo. Abbiamo continuato, come è normale che sia, a interloquire con la compagnia sui vari temi, nell’ambito di un dialogo sempre molto proficuo». Giuseppe Sutera, 42 anni, è alla prima esperienza da presidente di gruppo. Da settembre scorso guida il Gruppo agenti Italiana Assicurazioni: 360 agenzie per un totale di 520 agenti aderenti alla rappresentanza. A Lazise, lo scorso settembre, ha presentato un programma in continuità con la gestione precedente targata Massimo Uncini. Quest’ultimo è rimasto in giunta, mentre Sutera (che era vice presidente) è stato eletto presidente. Un programma, dunque, in continuità, che contiene diversi punti. Di questo e di altro Tuttointermediari.it ha parlato con l’agente palermitano.

Italiana Assicurazioni, compagnia di Reale Group, negli ultimi anni è cambiata dopo l’incorporazione delle attività italiane di Uniqa. L’intervista parte proprio da qui. «I cambiamenti sono stati molteplici», spiega Sutera. «La rete agenziale è molto più ampia e diversificata rispetto a prima, quando era costituita solo da agenti monomandatari, noi di Italiana. Ora non è più così, nel senso che nella rete ci sono tanti plurimandatari (gli ex Uniqa)  e l’interlocuzione con la compagnia adesso è diversa rispetto al passato. Nonostante questo, come ho accennato prima, il rapporto con la nostra mandante è sempre buono, franco; ci diciamo le cose affrontando le varie problematiche».

Domanda. Su quali argomenti è incentrato il dialogo attualmente?

Risposta. Un tema che ci ha visti impegnati è quello legato all’informatica della compagnia, che a oggi non dà quell’efficienza che tutti ci aspetteremmo. In questi ultimi cinque mesi e mezzo abbiamo implementato il lavoro sui nuovi sistemi che ci dovrebbero consentire, entro la fine del 2022, di gestire l’emissione dei contratti. Un altro argomento, di cui inizieremo a parlare a breve con la compagnia, è il nuovo accordo integrativo. Quello attuale scadrà ufficialmente il 31 dicembre 2022, ma c’è una clausola che prevede la possibilità di rinnovarlo per un altro anno nel caso in cui non si arrivi a una intesa prima di questa data. Clausola che, normalmente, la facciamo valere da entrambe le parti e quindi è probabile che estenderemo l’attuale accordo al 31 dicembre 2023. Il rinnovo, a stretto giro, sarà il tema principale nei prossimi mesi. È nostra intenzione migliorarlo.

D. In che modo?

R. L’accordo, per esempio, prevede sovraprovvigioni di esercizio strettamente legate all’andamento tecnico dell’agenzia. L’idea è quella di rendere la remunerazione un po’ più stabile. Se questo tipo di remunerazione fosse predittivo piuttosto che a consuntivo saremmo tutti più contenti.

D. Per il resto, il programma presentato all’ultimo congresso di Lazise cosa prevede?

R. Fra i punti indicati c’è il miglioramento del back office di agenzia, che è di nostra proprietà. Oggi la stragrande maggioranza del portafoglio del Gruppo agenti Italiana viene gestito tramite questo back office al quale la compagnia restituisce in chiaro i dati che provengono dai suoi sistemi. Oggi ha bisogno di uno svecchiamento e di migliorie. Investiremo in termini economici e di risorse umane in questo sistema. Anche “La Mutua Italiana”, società creata qualche anno fa dal nostro gruppo agenti e che costituisce uno strumento importante per la nostra rappresentanza, deve essere migliorata allo scopo di sviluppare più business rispetto a quanto fatto finora. Dal congresso di Lazise è emersa anche la volontà di affiancare sempre di più gli iscritti per la risoluzione delle problematiche operative e amministrative. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo provveduto a stipulare degli accordi con società specializzate per la gestione del Pog di agenzia, per essere conformi all’Idd e per tutto quanto deriva in termini di oneri e incombenze in capo alle agenzie. C’è anche l’intenzione di strutturare la nostra segreteria in modo tale da affiancare sempre di più gli associati e in particolare le nuove agenzie. La mozione di Lazise riportava anche un altro punto…

D. Quale?

R. Lo sviluppo, a beneficio degli associati, di nuove opportunità di business anche non necessariamente legate all’ambito assicurativo. Credo sia logico, per un gruppo agenti moderno, seguire anche questa strada; in altre parole vie di business parallele e allo stesso tempo alternative, ma che comunque si affiancano alla sfera assicurativa e alla messa a disposizione di più servizi per la nostra clientela.

D. Da qui la nascita di Csi spa, la nuova società che si occupa di noleggio a lungo termine…

R. Su questo vorrei fare una precisazione importante. In realtà questa spa non è stata creata dal Gruppo agenti Italiana. È solo una idea di alcuni agenti sì di Italiana Assicurazioni (di cui faccio parte anch’io, oltre ad altri colleghi dell’ufficio di presidenza) che, interfacciandosi con altri imprenditori (in particolare di Hurry, società di brokeraggio a noleggio a lungo termine), hanno voluto dare vita a un nuovo operatore che consentisse da un lato a Hurry di dotarsi di venditori sul territorio e dall’altro agli stessi agenti di offrire alla clientela un nuovo servizio nel campo della mobilità. Abbiamo quindi illustrato agli iscritti al Gruppo agenti Italiana questa iniziativa, a margine di un evento, per dare al possibilità a chi fosse interessato, di aderire al progetto che non va in contrasto con le attività svolte da Italiana Assicurazioni. Dagli iniziali 11 soci hanno comprato azioni altri 104 colleghi. Sicuramente è una iniziativa che sta riscuotendo successo.

Giuseppe Sutera e la sua squadra

D. Come è oggi il rapporto fra i vertici del gruppo agenti e quelli della compagnia?

R. La relazione è più complicata rispetto al passato, perché oggi la compagnia ha a che fare con due gruppi aziendali agenti (Gruppo agenti Italiana Assicurazioni e Gruppo intermediari assicurativi Italiana, gli ex agenti Uniqa, ndr) molto diversi fra di loro. Noi continuiamo a collaborare prettamente con Italiana Assicurazioni, mentre l’altra rappresentanza agenziale è costituita in prevalenza da agenti plurimandatari. Nonostante questo quadro, tuttavia, il rapporto è proficuo e mi piacerebbe continuare su questa strada.

D. Come si è mosso il gruppo agenti da lei presieduto per mettere nelle condizioni gli associati di coprire quei rischi non coperti da Italiana?

R. In questi casi facciamo ricorso alle collaborazioni orizzontali, che servono a non perdere quelle occasioni di business che correttamente la compagnia non vuole perseguire. Gli agenti Italiana che hanno queste necessità e su piazza non hanno contatti diretti possono fare riferimento a una società di brokeraggio con cui abbiamo stretto un accordo.

D. Quindi non avete costituito una società di intermediazione ad hoc, come per esempio hanno fatto altre rappresentanze?

R. No. Al momento non è una via che intendiamo percorrere.

D. Catalogo prodotti: siede soddisfatti?

R. In termini numerici le rispondo di sì: di prodotti ne abbiamo tantissimi. In termini qualitativi probabilmente andrebbe fatta, e lo faremo sicuramente, una certa razionalizzazione nel comparto vita, ma anche in quello danni. Inizialmente si è mischiato un po’ il catalogo prodotti di Italiana Assicurazioni a quello dell’ex Uniqa. È evidente che ancora oggi ci siano delle sovrapposizioni che andrebbero semplificate. Risulta complesso, oggi, soprattutto per agenzie di medie – piccole dimensioni, come sono quelle di Italiana, tenere sotto controllo ed essere formati su tutti i prodotti a disposizione. Qualcosa da migliorare, quindi, c’è e soprattutto, ribadisco, c’è da fare un lavoro di razionalizzazione sia dal punto di vista del prodotto, sia dal punto di vista dell’efficientamento degli uffici assuntivi della compagnia.

D. Ramo Rc auto: ritenete che la vostra proposizione commerciale sia competitiva?

R. Il prodotto oggi disponibile, in sé, è buono, anche come offerta di garanzie accessorie. Sicuramente partiamo da una tariffa molto alta che, come avviene in altre compagnie, viene gestita attraverso la scontistica a disposizione delle agenzie. Nell’auto siamo in difficoltà non tanto per quella che è la proposta di Italiana, quanto per quello che fanno gli altri competitor. Penso alla proposta di alcuni comparatori e agenzie di assicurazione che di fatto operano come compagnie. Secondo me hanno più di noi tre aspetti: il premio ridotto, l’informatica molto performante e il grande “potere” nei confronti della sottorete dal punto di vista della remunerazione.

Un momento dell’ultimo congresso di Lazise

D. Di cosa hanno bisogno, oggi, le agenzie Italiana Assicurazioni?

R. Necessitano di una informatica più efficiente, di un miglioramento della gestione del ramo vita (attraverso una razionalizzazione del prodotto) e del sistema di emissione delle polizze, di ritornare a un rapporto più “intimo” con la compagnia.

D. Un suo bilancio personale dopo questi primi 6 mesi di presidenza?

R. Da 9 anni faccio parte del comitato di presidenza e nell’ultimo triennio sono stato vice presidente. Ricoprire il ruolo di presidente, però, non è la stessa cosa che fare il vice. Il salto è importante. È una sfida che ho voluto intraprendere e posso dire che il bilancio è sicuramente positivo, nonostante mi aspettassi meno incombenze. Mi sono circondato di una squadra forte, ho dato delle deleghe ben precise e vorrei che ognuno portasse avanti, per le proprie competenze, i vari progetti del gruppo, dal momento che io non sono sicuramente in grado di fare tutto da solo. Oggi posso affermare che tutti stanno rispondendo molto bene. Sono assolutamente soddisfatto della squadra.

Fabio Sgroi

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