Lo rivela uno studio dell’Italian Insurtech Association e astorya.vc.
«Il mercato delle start up insurtech in Italia resta indietro rispetto a quello degli altri Paesi europei». A rivelarlo è uno studio realizzato dall’Italian Insurtech Association (Iia) e astorya.vc (insurtech investor europeo) che ha evidenziato come (secondo i dati raccolti) dei 300 round di investimenti (con riferimento alle start up insurtech in Europa dal 2020 al 2023) solo il 5% abbia coinvolto il nostro Paese, e i capitali investiti siano stati meno dell’1% del totale. Per l’82% delle 111 start up operanti in ambito insurtech in Italia, mappate da Iia, «è fondamentale aumentare la raccolta di capitali».
Secondi i dati raccolti da astorya.vc, con solo 13 deal annunciati sul territorio nazionale e 38 milioni di euro investiti dal 2020 a oggi, «l’Italia non evidenzia trend in linea con gli altri Paesi europei», che registrano una crescita degli investimenti in start up insurtech passati dal 22% del 2019 al 32% dello scorso anno. A guidare la crescita Francia, Germania e UK.
In Italia, si legge in una nota, «continua a pesare l’incertezza generata dal contesto macroeconomico a cui si aggiunge, secondo i dati raccolti da Iia e dall’Osservatorio Fintech e Insurtech del Politecnico di Milano, l’aumento di investimenti in progetti insurtech interni alle grandi compagnie, +112% rispetto al 2021».
Lo scorso anno in Italia gli investimenti in start up insurtech «sono rallentati e la decrescita ha comportato anche una diminuzione al numero di start up fondate in Italia negli ultimi anni: 37,5% in meno nel 2022 rispetto al 2020». (fs)
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