mercoledì 17 Settembre 2025

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SPORT INVERNALI E COPERTURA RC? PER ANAPA LA POLIZZA DEL CAPOFAMIGLIA CONVIENE PIU’ DEI CONTRATTI GIORNALIERI

L’Associazione di categoria degli agenti presieduta da Vincenzo Cirasola analizza la questione dopo aver effettuato una indagine specifica.
 

La copertura rischi degli sport invernali? «Spesso la polizza annuale del capofamiglia è più vantaggiosa dei contratti giornalieri». È la convinzione di Anapa Rete ImpresAgenzia, che ha posto una riflessione sui prodotti che coprono i rischi di Rc per chi scende da una pista da sci. L’obbligo di disporre di una polizza di questo tipo è in vigore dallo scorso 1° gennaio.

Secondo Anapa, gli sportivi dovrebbero «ben valutare» le condizioni contrattuali previste da quelle polizze dal costo di 2-3 euro. «Se l’obiettivo è quello di offrire una protezione dai rischi di Rc», evidenzia una indagine sul campo effettuata dalla stessa Anapa, «spesso è molto più conveniente utilizzare una normale “polizza” del capofamiglia offerta dalle principali compagnie, valida per tutto l’anno e che protegge non soltanto il sottoscrittore ma tutti i componenti del nucleo familiare. È disponibile a un premio annuo di poche decine di euro (70-80 euro nei contratti base) e fronteggia un gran numero di danni a cose e persone che possono coinvolgere una famiglia».

Lo studio di Anapa ha preso in considerazione alcune delle principali polizze sci disponibili presso gli impianti di risalita (un obbligo a carico dei gestori previsto dalla legge) oppure offerte da concessionari autostradali, siti on line oltreché, naturalmente, da compagnie tradizionali. L’invito dell’associazione ai consumatori è di «prestare particolare attenzione», appunto, alle condizioni contrattuali che possono essere molto diverse da polizza a polizza. Per esempio il capitale massimo assicurato varia, a seconda dei contratti, da 50.000 euro a 2 milioni di euro. Le franchigie (l’ammontare del danno che rimane a carico dell’assicurato) sono «piuttosto elevate», normalmente pari a 500 euro per i danni a cose e, spesso, 1.000 euro per i danni a persone. «In pratica il danneggiamento di un paio di sci o degli scarponi in seguito ad un incidente potrebbe non comportare il pagamento di un risarcimento da parte di un assicuratore», ha fatto notare Anapa. «Un sicuro appealing delle polizze sci è il fatto che queste, in aggiunta alla Rc, contengono anche una protezione infortuni nell’ambito della quale è offerto un contributo alle spese sanitarie rese necessarie in seguito ad un incidente sulla neve. Spesso sono previste diarie per i giorni di infortunio ed è risarcito anche il primo soccorso sulle piste. Talvolta le polizze prevedono anche il rimborso del costo di un eliambulanza. Insomma quei contratti sono specificatamente modellati per tener conto delle specifiche esigenze degli sciatori. E’ un bene ma, forse, anche un loro limite. In applicazione dell’obbligo di legge almeno alcune delle nuove polizze limitano la copertura all’esercizio dell’attività sciistica sulle piste da neve ma un incidente in montagna, in effetti, può verificarsi anche altrove. Scivolare su un sentiero ghiacciato può avere conseguenze serie e vale la pena di ricordare che il più noto incidente sulla neve degli ultimi anni, la caduta dell’ex campione automobilistico Michael Schumacher, avvenne fuori pista e quindi avrebbe potuto non ricadere nelle fattispecie previste nel contratto assicurativo delle polizze sci vendute in queste settimane».

Per quanto riguarda le polizze del capofamiglia, Anapa ha sottolineato come anche queste siano diversamente modulabili. La copertura Rc, infatti, può essere estesa anche agli infortuni, al furto, alla tutela legale. «Le condizioni contrattuali, soprattutto in relazione a massimali e franchigie, sono generalmente più favorevoli all’assicurato rispetto alle polizze giornaliere ad hoc». Non solo. Magari può accadere di scoprire che l’assicurato possa essere già coperto dagli obblighi imposti dalla nuova legge con polizze che ha già sottoscritto.

Fabio Sgroi

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