giovedì 02 Ottobre 2025

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SPECIALIZZARSI NELLA TUTELA LEGALE? SI PUO’. ECCO L’ESPERIENZA DELL’AGENTE SIGURTH WACHTLER

Figlio d’arte, l’intermediario che opera a Bressanone per conto di Arag Se Italia intermedia premi per poco meno di 1 milione di euro.
 
Sigurth Wachtler

Specializzarsi nella intermediazione assicurativa legata alla tutela legale? Si può. Non sono tanti gli agenti che lo hanno fatto. Ma ci sono. E uno di questi è Sigurth Wachtler, 65 anni, figlio d’arte, agente a Bressanone (Bolzano). Wachtler intermedia premi per poco meno di un milione di euro con la sola Arag Se, e non è uno specialista puro da ora.

Ha iniziato a collaborare in agenzia nel 1975, gestita allora da suo padre, che aveva preso il mandato Arag nel 1969. L’1 aprile 1976 è stato assunto da Arag Italia come ispettore di zona, collaborando principalmente per l’agenzia e, dopo alcuni anni,  si è iscritto all’albo agenti

«A quell’età avevo altri programmi», racconta a Tuttointermediari.it«Ho iniziato per caso. Mio padre aveva dei problemi di salute e così ho pensato di collaborare fino a quando si fosse ristabilito. Il lavoro era abbastanza interessante e così sono andato avanti». Ma il papà, purtroppo, non ce la fa (1983) e Wachtler non si perde d’animo, supportato dalla fiducia concessagli da Arag. «Devo ringraziare la compagnia perché ha creduto in me nonostante la giovane età: ha creduto nelle mie capacità di portare avanti l’agenzia, in particolar modo l’allora direttore commerciale, Alviero Nocentini,  che mi è stato molto vicino e mi ha supportato».

Il fatto di operare in Alto Adige quanto è stato determinante per lo sviluppo del business in questo ramo? «La vicinanza con l’Austria, ma soprattutto con la Germania, dove la tutela legale e il marchio Arag sono molto conosciuti, è stato sicuramente di aiuto, forse è anche una questione di mentalità. Certamente bisogna impegnarsi per poter ottenere dei risultati».

Oggi, come riportato in precedenza, l’agenzia di Wachtler, che quest’anno è stata premiata da Arag per i suoi 50 anni di fedeltà,  intermedia premi per quasi un milione di euro, con un numero di polizze distribuito più o meno equamente fra aziende e privati cittadini (i premi riferiti alle imprese, ovviamente, sono più consistenti).

Nella foto sopra, l’agenzia di Sigurth Wachtler celebrata dai vertici di Arag Se per i 50 anni di attività. Si riconoscono lo stesso Wachtler, Roberto Anesin (direttore intermediari e business assicurativo digitale di Arag Se Italia) e Andrea Andreta (ceo di Arag Se Italia), rispettivamente primo, secondo e terzo da destra.

In ogni caso è un ramo che, dunque, può essere redditizio per gli agenti. «Penso che per gli agenti multiramo sia abbastanza vantaggioso se comprendono che con la tutela legale si migliora il servizio offerto ai loro clienti», sottolinea Wachtler. «Nel mio caso, dal momento che non ho altri prodotti da poter abbinare a una tutela legale, il lavoro è abbastanza impegnativo in quanto devo vendere la tutela legale a clienti che non hanno sottoscritto con me altre polizze di rami elementari. Devo continuamente trovare nuove strade e opportunità, come per esempio le segnalazioni di altre agenzie oppure accordi con alcuni broker. C’è poi da aggiungere che la preparazione sulle garanzie e la conoscenza del ramo sono fondamentali».

Di sviluppo della tutela legale in Italia si parla da anni. Sul perché nel nostro Paese non riesca davvero a decollare Wachtler risponde così: «Negli altri Paesi il ramo è conosciuto da più anni, e forse è anche la mentalità che è diversa. Forse in Italia siamo meno litigiosi oppure, prima di affidare ad altri la soluzione delle nostre controversie, preferiamo provare delle alternative e risolvere amichevolmente. Nei paesi del nord Europa è più naturale rivolgersi a un  legale, mentre in Italia forse questa scelta è ancora vista come una soluzione troppo drastica».

Quanto deve impegnarsi la compagnia? E quanto gli intermediari affinché si sviluppi questo ramo? «Penso che la compagnia (in questo caso Arag, ndr) stia facendo grandi sforzi ed è abbastanza presente», dice Wachtler. «Gli intermediari devono convincersi che la tutela legale è un ramo molto importante soprattutto per i loro clienti e, quindi possono differenziarsi da chi non la propone».

Fabio Sgroi

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