venerdì 12 Settembre 2025

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SONDAGGIO ANRA-PROTIVITI SUGLI IMPATTI DEL COVID-19: PIU’ DELLA META’ DELLE AZIENDE SENZA UN PIANO DI CRISIS MANAGEMENT

Nonostante il diffuso ricorso allo smart working, il 30% delle aziende con un piano di crisi ha dovuto fare i conti con limiti tecnici e tecnologici a supporto del lavoro da remoto.

Paolo Rubini

Più della metà delle aziende (il 51%) non disponeva di un piano di crisis management prima dell’inizio della pandemia e, tra quelle che lo possedevano, solo il 14,3% aveva considerato un eventuale scenario pandemico (contro il 58,4% delle risposte negative). È quanto è emerso da un sondaggio a cura di Anra (Associazione nazionale dei risk manager) e Protiviti (gruppo multinazionale di consulenza direzionale).

Secondo i dati della survey, inoltre, il 33% delle aziende che ha dichiarato di possedere piani di gestione della crisi non ha mostrato capacità di previsione dei rischi adatte, portando di fatto i piani a essere inefficaci. Oltre a trovarsi di fonte a variabili esterne difficilmente prevedibili, quali la globalità e durata del fenomeno e le reazioni da parte della autorità governative, le aziende hanno dovuto far fronte a diverse difficoltà interne, tra cui la mancanza di dispositivi di sicurezza e di personale nei luoghi di lavoro, la scarsa coordinazione nel caso di gruppi multinazionali e competenze e capacità manageriali non sempre all’altezza.

Nonostante il diffuso ricorso allo smart working, il 30% delle aziende con un piano di crisi ha dovuto fare i conti con limiti tecnici e tecnologici a supporto del lavoro da remoto.

Insomma, quello che è emerso è una inadeguata preparazione, un dato che non sorprende gli esperti del rischio: «Nonostante il rischio sanitario sia mappato da oltre dieci anni e inserito tra quelli a più alto impatto, non esiste una reale predisposizione delle aziende allo scenario pandemico, poiché nella scala delle probabilità si posiziona molto in basso rispetto a rischi percepiti come più imminenti e possibili», ha affermato Paolo Rubini, presidente onorario di Anra.

Per l’associazione, in questo contesto di gestione dell’emergenza e in preparazione a una fase di graduale ripresa delle attività, la figura del risk manager assume un ruolo ancora più essenziale. (fs)

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