Francesco Barbieri, vice presidente dell’associazione, pone loro sei domande. «Mi basterebbero 6 semplici Sì o No, ovviamente frutto di assoluta onestà, per scolpire i tratti salienti della questione», dice.
Prosegue la campagna avviata dall’Unione europea assicuratori (Uea) nei confronti dell’attività di società di mutuo soccorso, casse e fondi sanitari e promotori mutualistici che, nei giorni scorsi, sono stati denunciati al Ministero dello Sviluppo Economico e all’Ivass attraverso un esposto presentato dalla stessa associazione.
In attesa di ricevere riscontri da parte di Mise e istituto di vigilanza, Francesco Barbieri (nella foto), vice presidente di Uea, ha formulato attraverso una nota «alcune precise domande (6, ndr), con gentile richiesta di altrettante precise risposte, a tutti gli attori del sistema società di mutuo soccorso, casse e fondi sanitarie e sedicenti promotori mutualistici». Si tratta, evidentemente, di una provocazione. Le domande poste da Barbieri sono queste:
1) Esiste il Codice delle Assicurazioni Private? Sì o No?
2) Esiste l’articolo 345, terzo comma, del suddetto Codice? Sì o No?
3) Questo recita che le Società di Mutuo Soccorso “possono contrarre impegni al pagamento a favore degli iscritti di capitali o rendite complessivamente non superiori a euro centomila per ciascun esercizio”? Sì o No?
4) Sempre questo prevede che i promotori mutualistici devono fornire ai loro soci le informazioni prescritte per gli intermediari assicurativi “qualora […] stipulino contratti di assicurazione per conto degli iscritti”? Sì o No?
5) Risponde al vero che la maggior parte di Società di Mutuo Soccorso, Fondi e Casse superano i 100.000 euro annui di impegni di spesa a favore degli iscritti? Sì o No?
6) Società di Mutuo Soccorso, Fondi e Casse sanitarie e sedicenti promotori mutualistici intermediano polizze assicurative? Sì o No?
«Mi basterebbero 6 semplici Sì o No, ovviamente frutto di assoluta onestà, per scolpire i tratti salienti della questione», ha affermato lo stesso vice presidente di Uea, il quale si è anche augurato che «i “controllori” si attivino nell’esame del nostro esposto che, data la rilevanza sociale della materia, meriterebbe solerzia e attenzione, non disgiunte dal perseguimento di obiettivi di legalità e di tutela del consumatore».
Fabio Sgroi
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