mercoledì 10 Settembre 2025

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SMART WORKING: IL VADEMECUM DEL BROKER MANSUTTI PER FAR FRONTE AGLI IMPREVISTI

Una delle sei azioni suggerite dalla società di brokeraggio alle aziende è la verifica della contrattualistica assicurativa in atto, mappatura e trasferimento dei rischi.  

Tomaso Mansutti

Un vademecum di sei step per far fronte agli imprevisti dello smart working, ritenuti «essenziali e utili» alle aziende per assicurarsi «continuità operativa in ogni circostanza, rendimenti, protezione degli asset e mitigazione dei rischi». L’iniziativa è di Mansutti, broker assicurativo indipendente.

Le sei azioni sono queste: verifica della contrattualistica assicurativa in atto, mappatura e trasferimento dei rischi; negoziazione e redazione di accordi di smart working collettivi e individuali; assessment e implementazioni in ambito data protection e cybersecurity; analisi degli spazi e relative destinazioni d’uso per produrre proposte progettuali inerenti lo smart working; elaborazione di un piano di business continuity strutturato da aggiornare ogni anno; coordinamento di tutte le attività dedicate ai lavoratori (formazione, comunicazione interna ed esterna, azioni di change management per realizzare e supportare l’evoluzione culturale e organizzativa aziendale).

Per Mansutti il confine lavorativo-personale, «diventato più labile con lo smart working», ha evidenziato «nuovi casi di infortuni che potrebbero non essere coperti dall’Inail: va verificata la definizione di eventuali polizze a copertura del solo rischio professionale per la concreta sovrapposizione del rischio da infortunio domestico a quello lavorativo. Eseguire un check della clausola di definizione della copertura professionale ed extraprofessionale nelle polizze infortuni e quella di assicurato nella copertura di responsabilità verso i prestatori di lavoro può fare la differenza».

A questo si somma il valore aggiunto di cui si può beneficiare dall’avere in dotazione un business continuity plan aziendale, il piano organico che assembla il piano d’emergenza, il disaster recovery plan e il crisis communication plan.

Per Mansutti, un business continuity plan aggiornato ogni anno «può fornire un grande vantaggio: l’impresa si prepara per gestire e affrontare futuri incidenti che possono minacciare le proprie funzioni vitali e la propria sopravvivenza nel lungo termine, così come la continuità operativa nel tempo».

«Tra le altre cose, con il passaggio da remote working al ritorno in ufficio, dovranno essere valutate tutte le varie implicazioni che questa fase genererà», ha spiegato Tomaso Mansutti, amministratore delegato della società di brokeraggio. «Sarà sempre più necessario il coinvolgimento di professionisti di business continuity e risk management e di tutte le funzioni preposte alla sicurezza aziendale per aggiornare e mettere in pratica piani di risposta che facilitino la transizione verso la ‘nuova normalità’».

Verificare la presenza della copertura dei danni subiti a seguito di un errore del personale o di programmazione, o essere a conoscenza di quali responsabilità gravino sull’azienda in caso di violazione di obblighi di riservatezza e di sicurezza della rete, sono, invece, tra le azioni più importanti da compiere in ambito cyber. (fs)

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