Mario Cipriano, presidente dell’Unione europea assicuratori: «Il modello va reso compatibile con il principio di mutualità, di solidarietà e di sussidiarietà, necessario per far fronte ai casi avversi della vita in una logica di remunerazione del rischio che preveda una forbice sostenibile».
«Il sistema assicurativo Rc auto? È così diverso da come è stato declinato e agito nel corso degli anni. Va ripensato e aggiornato alle nuove logiche di mercato, rendendolo comprensibile al cliente e omologato per una distribuzione responsabile, misurabile e censurabile nel caso di comportamenti non allineati con la normativa». È quanto sostiene Mario Cipriano, presidente di Uea (Unione europea assicuratori), secondo cui il sistema assicurativo Rc auto deve essere «compatibile con il principio di mutualità, di solidarietà e di sussidiarietà, necessario per far fronte ai casi avversi della vita in una logica di remunerazione del rischio che preveda una forbice sostenibile e non, come fatto fino ad oggi, utilizzando come unica leva l’inassicurabilità di taluni rischi, contravvenendo in maniera diversa all’obbligo assicurativo a contrarre».
Cipriano ha avuto modo di esporre la posizione dell’associazione qualche settimana fa, in audizione presso la commissione “Allerta rapida di sorveglianza dei prezzi”.
«Nelle more», ha suggerito Cipriano, «si potrebbe agire su più leve per consentire di armonizzare le tariffe. Un percorso di defiscalizzazione delle polizze, come è avvenuto sulle accise per il caro energia, unitamente all’incremento del numero di rischi assicurati per effetto dell’obbligo assicurativo dei veicoli fermi o non assicurati correlato alla diminuzione del fabbisogno del fondo vittime della strada, ritengo possa essere un percorso da prendere in considerazione», ha affermato.
Fabio Sgroi
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