mercoledì 29 Ottobre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

SETTORE VITA: NEL 2017 RACCOLTA PREMI A QUASI 116 MILIARDI DI EURO (-3,1%)

I dati, evidenzia l’Ania, confermano la buona tenuta del business in questo segmento nonostante il segno negativo. Ecco che cosa è successo nei vari rami.  

La sede dell’Ania a Roma

Dopo aver visto i dati (provvisori) diramati dall’Ania e relativi all’andamento del settore assicurativo nel 2017 in generale, Tuttointermediari.it focalizza l’attenzione sul settore vita.

I dati riguardano in particolare i premi lordi contabilizzati l’anno scorso per il portafoglio diretto italiano. Le imprese che hanno fornito i dati sono quelle con sede legale in Italia, con sede legale in paesi europei ed extra-europei con rappresentanza stabilita in Italia e quelle che operano in regime di libera prestazione di servizi, ma che fanno parte dell’albo gruppi Ivass.

In totale, la raccolta premi vita ha raggiunto quota 115,8 miliardi di euro, in calo del 3,1% rispetto al 2016. Nel dettaglio, la suddivisione dei rami è questa: il ramo I (vita umana) ha raccolto premi per 63,7 miliardi di euro (-14,8% rispetto al 2016, rappresenta il 55% del totale), il ramo III (polizze linked) 47,5 miliardi di euro (+18,1%, rappresenta il 41% del totale), il ramo IV (malattia) 90 milioni di euro (+13,1%), il ramo V (capitalizzazione) 2,5 miliardi di euro (-7%) e il ramo VI (fondi pensione) 1,9 miliardi di euro (+9,8%).

Con riferimento alle sole imprese nazionali e alle rappresentanze di imprese extra europee, nel 2017 la raccolta premi nei rami vita è stata pari a 98,6 miliardi di euro (-3,6% rispetto al 2016).

I dati confermano, rileva l’Ania, la buona tenuta del business vita per la chiusura dell’esercizio nonostante l’avvio dell’anno passato fosse stato contraddistinto da significativi cali dei nuovi premi emessi (prevalentemente nei primi quattro mesi); c’è stata, poi, una accelerazione delle nuove polizze nella seconda metà dell’anno e anche i primi dati del mese di gennaio 2018 indicano un positivo avvio dell’anno corrente (+8% dei nuovi premi rispetto a quelli di gennaio dell’anno precedente).

Nel 2017, la diminuzione più rilevante della raccolta dei premi contabilizzati si è riscontrata per i prodotti tradizionali: il ramo I, in particolare, ha contabilizzato un volume premi pari a circa 62,7 miliardi di euro (-14,7%). Il calo, evidenzia l’Ania, è legato al perdurante scenario di bassi tassi di interesse che comprime le aspettative di rendimento per la clientela e la capacità delle imprese di offrire garanzie di rendimento minimo. Anche il ramo V ha registrato una diminuzione della raccolta: -7% a poco più di 2,5 miliardi di euro. Nel complesso, i due rami I e V hanno superato i 65 miliardi di euro, volume inferiore a quanto contabilizzato nei quattro anni precedenti.

Il ramo III ha invece registrato un aumento del 30,1%, contabilizzando un volume premi pari a 31,2 miliardi di euro. La crescita, fa presente Ania, è dovuta alla necessità di cercare, in un contesto di tassi di mercato contenuti, forme di investimento in grado di ottenere nel medio periodo rendimenti al netto dei costi positivi, accettando una quota maggiore di rischio. Nel 2017 è inoltre proseguito lo sviluppo dei prodotti multiramo, risultanti dalla combinazione di una componente assicurativa tradizionale a rendimento minimo garantito (ramo I) e da più opzioni di investimento di tipo unit-linked (ramo III).

I due restanti rami, IV e VI, hanno registrato volumi in crescita, rispettivamente del 13,2% (a 90 milioni di euro) e del 9,8% (a 1,9 miliardi di euro). L’incidenza della raccolta vita sul Prodotto interno lordo è risultata in calo (5,7%).

Per quanto riguarda le rappresentanze in Italia di imprese Ue (regime di stabilimento), i premi contabilizzati a fine 2017 sono stati pari a 4,4 miliardi di euro (+1,2%), quasi esclusivamente riconducibili a polizze di tipo linked (3,4 miliardi di euro, in crescita del 7,8%, rappresentano circa l’80% dei premi totali raccolti da queste imprese). I premi nel ramo I sono stati pari a 956 milioni di euro (-17,1%) e 0,3 milioni di euro (-14,9%) nel ramo IV.

Circa 12,7 miliardi di euro (-1,4%) sono invece i premi raccolti dalle imprese europee in regime di libera prestazione di servizi, tutti contabilizzati nel ramo III.

Dei quasi 48 miliardi di premi totali relativi a contratti di tipo linked, oltre il 25% è contabilizzato da imprese che operano in regime di libera prestazione di servizi.

Fabio Sgroi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IN COPERTINA