Il presidente di Aiba: «Abbiamo ragione a lamentarci delle cose che non vanno, ma dobbiamo sforzarci magari unendo gli intenti e organizzandoci».
Per Flavio Sestilli, presidente di Aiba (Associazione italiana brokers di assicurazioni e riassicurazioni) gli intermediari assicurativi, agenti e broker, sono «a metà del guado» con riferimento alla digitalizzazione e allo scambio dei dati.
Intervenuto nel corso dell’ultima edizione dell’Osservatorio europeo degli intermediari assicurativi a cura di Cgpa Europe (compagnia specializzata nella Rc professionale degli intermediari), Sestilli ha espresso la sua opinione sullo stato attuale in cui si trovano agenti e broker.
«Attualmente non siamo sufficientemente digitali e quindi non siamo in grado di gestire digitalmente tutta una serie di dati e informazioni», ha affermato. «Sicuramente è un obiettivo a tendere e ci sono compagnie più avanzate e altre meno, con differenze digitali che sono stratosferiche». Come muoversi, allora? «Secondo me un passo in avanti dobbiamo farlo noi intermediari, che abbiamo ragione a lamentarci delle cose che non vanno, ma dobbiamo sforzarci magari unendo gli intenti e organizzandoci. Se lo scambio dei dati fra noi riuscissimo a gestirlo allora avremmo fatto passi in avanti».
Fabio Sgroi
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