Il tema è stato affrontato dal Cesia e in particolare da Andrea Dalla Villa, responsabile area sinistri di Cgpa Europe.

Il nuovo sistema sanzionatorio degli intermediari è stato uno dei temi affrontati nel 2021 dal Cesia (Centro studi intermediazione assicurativa), centro di ricerca creato da Cgpa Europe, compagnia specializzata nella Rc professionale degli intermediari.
L’attenzione, in particolare, si è focalizzata sull’articolo 324 del codice delle assicurazioni private e sulle modifiche apportate dal regolamento Ivass n. 39 del 2018. Quali sono stati i risultati dell’applicazione di quest’ultimo regolamento? Andrea Dalla Villa, responsabile area sinistri di Cgpa Europe, ha provato a rispondere a questa domanda, presentando uno studio sulle sanzioni pecuniarie comminate agli intermediari e confrontando i dati sulle sanzioni relativi al periodo precedente all’entrata in vigore dell’ultimo regolamento con quelli del periodo successivo all’applicazione. In particolare si è cercato di individuare le violazioni che ricorrono con maggiore frequenza.
Dalla Villa ha fatto notare come l’importo complessivo delle sanzioni e il numero di casi sanzionati sia “notevolmente” diminuito tra il periodo precedente all’applicazione della normativa e quello successivo.
Nel dettaglio, si legge nel report del Cesia, “le sanzioni del periodo 2017 e 2018 si attestavano su un valore complessivo di 3.000.000 euro all’anno, con circa 250 soggetti sanzionati e un valore medio della sanzione di 13.000 euro. Dal 2019, è calato il numero di soggetti sanzionati per raggiungere il dato di 81 casi nel 2021 e l’importo complessivo delle sanzioni pecuniarie è notevolmente diminuito”.
Nel nuovo assetto normativo sono state evidenziate: le sanzioni non pecuniarie, dal richiamo (che è una dichiarazione di biasimo per fatti di lieve manchevolezza) alla censura (che viene comminata per fatti di particolare gravità), fino alla radiazione delle persone fisiche e alla cancellazione della società di intermediazione; le sanzioni pecuniarie, distinte per importo tra le società (con ammende che vanno dai 5.000 euro ai 5 milioni di euro) e le persone fisiche (con multe tra i 1.000 euro e i 700.000 euro).
Tra le violazioni più frequentemente rilevate, Dalla Villa ha sottolineato come al primo posto ci sia “il mancato rispetto delle regole di diligenza, correttezza e trasparenza (questa è la categoria di sanzioni che raggruppa l’80% delle sanzioni)”. Al secondo posto, “il mancato rispetto dell’obbligo di separazione patrimoniale; al terzo posto, la mancata comunicazione nei termini previsti della cessazione di un rapporto di collaborazione; da ultimo, il mancato rispetto delle regole di informativa precontrattuale e adeguatezza”. (fs)
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