mercoledì 10 Settembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

SANZIONI AD AGENTI, BROKER E SUBAGENTI. L’IVASS RISPONDE ALLE DOMANDE DI tuttointermediari.it

L’azione di vigilanza dell’istituto? Una parte non trascurabile è ancora destinata a istruttorie legate ad aspetti gestionali e operativi. E questo a 10 anni dall’adozione del Regolamento Isvap 5/2006, fa notare l’Ivass. E chiede a compagnie e associazioni di categoria un impegno sul piano formativo e informativo. Il trend delle sanzioni verso gli intermediari? Negli ultimi tre anni…

 

«Spiace constatare che a oltre 10 anni dall’adozione del Regolamento sull’intermediazione (Regolamento Isvap n. 5/2006) una parte non trascurabile dell’azione di vigilanza dell’istituto debba ancora essere destinata alle istruttorie sanzionatorie per fattispecie connesse ad aspetti gestionali e operativi che riteniamo di semplice implementazione da parte degli intermediari». È l’osservazione che l’Ivass ha fatto a tuttointermediari.it a proposito delle sanzioni che vengono comminate all’indirizzo degli intermediari assicurativi.

L’istituto di vigilanza si riferisce, in particolare, «a tutti quei procedimenti che nascono dal mancato rispetto delle regole in materia di tenuta e gestione del conto corrente separato, di rilascio delle informative precontrattuali, di valutazione di adeguatezza dei contratti offerti, dei tempi di trasmissione delle comunicazioni all’istituto (revoche, cancellazioni, nomine dei rappresentanti legali e dei responsabili dell’attività di intermediazione). Su questo fronte, riteniamo che un impegno delle compagnie mandanti e delle associazioni di categoria sul piano informativo e formativo potrebbe contribuire non poco a prevenire queste condotte, talvolta generate da scarsa attenzione, e a ridurre le sanzioni».

QUALI SONO LE PRINCIPALI INFRAZIONI – Già, ma quali sono le principali infrazioni che si commettono? Dove sbagliano di più agenti, broker e subagenti? tuttointermediari.it lo ha chiesto direttamente all’Ivass. Che ha risposto così: «Le condotte irregolari che ricorrono con maggiore frequenza riguardano principalmente la mancata rimessa alle imprese di somme riscosse dai clienti a titolo di premi. A queste condotte si accompagna spesso anche la mancata registrazione degli incassi, necessaria affinché l’impresa venga a conoscenza della stipula della polizza ai fini della copertura. Orientativamente queste fattispecie riguardano circa l’80% delle sanzioni comminate», precisa l’istituto di vigilanza.

Altre casistiche ricorrenti, ha evidenziato l’Ivass riguardano: «la falsificazione di documentazione contrattuale (contraffazione della firma dei contraenti; esecuzione di operazioni sui contratti non autorizzate dai contraenti, comunicazione ai contraenti di circostanze non rispondenti al vero); la mancata costituzione o la non corretta gestione del conto corrente separato; il mancato rispetto delle regole di trasparenza, diligenza, correttezza e professionalità nei confronti degli assicurati, con particolare riferimento alle disposizioni in materia di adeguatezza dei contratti offerti e degli obblighi di informativa precontrattuale; l’inadempimento agli obblighi di comunicazione delle informazioni necessarie per l’aggiornamento del Registro Unico».

SANZIONI ALL’INDIRIZZO DEGLI INTERMEDIARI: AUMENTANO O DIMINUISCONO? – C’è poi un’altra domanda che tuttointermediari.it ha posto all’istituto di vigilanza e riguarda i numeri. Le sanzioni, negli ultimi anni, sono aumentate o diminuite? «Le sanzioni pecuniarie hanno evidenziato un andamento altalenante», hanno risposto dall’Ivass: «sostanzialmente stabili sia nel numero che nell’ammontare complessivo per gli anni 2014 e 2016, nel 2015 mostrano una flessione nei numeri ma una crescita sul piano degli importi. In particolare: nel 2014 sono state irrogate 330 sanzioni a 307 intermediari per un importo di circa 4 milioni di euro; nel 2015 il numero delle sanzioni è sceso a 305 e ha interessato 293 intermediari per un ammontare complessivo di 5 milioni di euro ; nel 2016 sono state irrogate 326 sanzioni nei confronti di 320 intermediari per un importo complessivo di 4,4 milioni di euro; nei primi 4 mesi del 2017 le sanzioni irrogate sono state 87 per un importo complessivo di  circa 990.000 euro».

Per quanto riguarda il numero dei procedimenti disciplinari adottati nel corso del triennio, ci si trova di fronte «a una flessione:  345 nel 2014 contro 258 e 200  rispettivamente nel 2015 e nel 2016. Tuttavia», ha specificato l’istituto di vigilanza, «nel triennio si è sensibilmente accresciuta l’incidenza dei casi di radiazione (aumentati dal 32,7% del 2014 al 41% del 2016), a fronte di un calo dei provvedimenti di censura (scesi dal 42,3% del 2014 al 30,5% del 2016). Complessivamente i casi di radiazioni e censura rappresentano oltre il 70% dei provvedimenti disciplinari adottati».

SANZIONI: PROCEDURE E TEMPI – L’avvio di procedimenti sanzionatori pecuniari e/o disciplinari, in base alla disciplina del Codice delle assicurazioni, segue l’accertamento di condotte irregolari da parte degli intermediari. Tutto parte da qui. Di fronte all’accertamento di una violazione, l’Ivass «è tenuto ad avviare due procedure che viaggiano in parallelo e che si concludono, se la violazione è comprovata, con l’adozione di una “multa” e di una sanzione disciplinare, che va dal più lieve richiamo alla censura fino alla radiazione per i casi più gravi».

Le due procedure «sono regolamentate dalla normativa secondaria emanata dall’Ivass nel rispetto dei principi del contraddittorio e del diritto di difesa e devono concludersi rispettivamente entro due anni (procedimenti pecuniari) e un anno (procedimenti disciplinari) dall’avvio». In particolare, le sanzioni disciplinari sono irrogate dall’Ivass «sulla base della delibera del collegio di garanzia, organo previsto dal codice delle assicurazioni e presieduto da magistrati in quiescenza».

Fabio Sgroi

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