L’istituto di vigilanza ha rimarcato il fatto di avere ricevuto nel 2018 molti reclami e segnalazioni per disservizi nelle prestazioni come ritardi nella presa in carico delle richieste, informazione carente, eccessiva onerosità delle procedure amministrative da seguire e della documentazione medica da fornire.
Un passaggio delle considerazioni del nuovo presidente dell’Ivass, Fabio Panetta, in occasione della presentazione dell’attività 2018 dell’istituto di vigilanza, ha riguardato la sanità integrativa. E non è stato positivo.
Panetta, infatti, ha sottolineato il fatto che nel 2018 l’istituto di vigilanza ha ricevuto «molti reclami e segnalazioni, anche di associazioni dei consumatori e di professionisti del settore medico, per disservizi nelle prestazioni di sanità integrativa: ritardi nella presa in carico delle richieste, informazione carente, eccessiva onerosità delle procedure amministrative da seguire e della documentazione medica da fornire».
Le lamentele, in particolare, hanno riguardato «compagnie di assicurazione, ma spesso anche soggetti non vigilati dall’Ivass, come i fondi sanitari integrativi e le società di mutuo soccorso o anche i fornitori di servizi sanitari», ha fatto presente Panetta. «Emerge chiaramente dalla nostra attività che i consumatori spesso non hanno chiaro chi sia il soggetto responsabile della prestazione sanitaria che deve essere erogata e quindi del disservizio: se il fondo, la mutua, il fornitore dei servizi o la compagnia di assicurazione. Né che abbiano piena consapevolezza delle differenze tra le varie forme di sanità integrativa in termini di regole di funzionamento, presidi di solidità tecnico-patrimoniale e regime dei controlli cui sono sottoposti i diversi operatori».
Il presidente dell’Ivass è stato chiaro, ritenendo «necessario rafforzare trasparenza e chiarezza dei contratti sulle prestazioni sanitarie, da chiunque offerti. Si tratta di un tema delicato con importanti implicazioni, anche sociali».
E poi il monito alle compagnie assicurative, chiamate «a profondere il massimo impegno per evitare incertezze o dirimere eventuali situazioni di controversia legate a disservizi».
Fabio Sgroi
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