Il presidente di Uni Agenti: «La mancanza di regole condivise e di un accordo rinnovato ha creato un ambiente lavorativo in cui gli imprenditori e i professionisti del settore sono fortemente limitati nella loro autonomia».

La stasi del rinnovo relativo all’Accordo nazionale imprese-agenti (Ana) “impedisce di essere al passo con i cambiamenti”. È quanto sostiene Roberto Salvi, presidente di Uni Agenti, uno dei sindacati di categoria degli agenti.
Intervenuto al recente congresso del Gruppo agenti Zurich, Salvi ha affrontato le diverse “criticità che il settore degli intermediari agenziali sta vivendo da ormai oltre vent’anni”. In particolare ha espresso la necessità di un “radicale” rinnovamento dell’accordo Ana, un tema rimasto “bloccato per troppo tempo”.
Salvi ha evidenziato come la mancanza di regole condivise e di un accordo rinnovato “abbia creato un ambiente lavorativo in cui gli imprenditori e i professionisti del settore sono fortemente limitati nella loro autonomia”.
Una situazione che si manifesta “in diversi ambiti della loro attività”. Qualche esempio: “se un agente volesse modificare l’oggetto sociale della propria impresa, o anche semplicemente trasformare la sua società da una ditta individuale a una società a responsabilità limitata (SRL) per ragioni fiscali, non potrebbe farlo liberamente”, ha osservato Salvi. “Queste scelte, che dovrebbero essere parte dell’autonomia imprenditoriale di ciascun agente, sono invece soggette all’approvazione delle mandanti, creando vincoli che mal si adattano alle dinamiche economiche moderne”. Un altro punto critico riguarda la possibilità di includere nuovi soci all’interno delle proprie agenzie. Salvi ha denunciato “l’impossibilità di prendere decisioni indipendenti, anche nel caso in cui la scelta sia quella di coinvolgere una persona valida che potrebbe contribuire al successo dell’impresa”. In questi casi, gli agenti si trovano “costretti non solo a chiedere l’autorizzazione delle compagnie mandanti, ma spesso anche a entrare in negoziazioni complicate che possono generare contenziosi. Questa situazione rappresenta una grave limitazione della libertà imprenditoriale ed è paradossale nel contesto di un mondo in continua evoluzione come quello del 2024”.
Salvi, dopo aver “criticato apertamente lo stato di inerzia in cui il settore è rimasto intrappolato”, ha richiamato l’attenzione sulla “necessità di avviare nuove strategie”, lanciando un appello “all’azione congiunta e alla collaborazione tra tutte le rappresentanze sindacali per affrontare le sfide del settore”. La sua posizione è chiara: il rinnovamento dell’Ana “è imprescindibile e, senza un cambiamento, la categoria degli agenti assicurativi rischia di rimanere bloccata in una situazione di debolezza contrattuale”.
Fabio Sgroi
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