Il procedimento nei confronti degli “inoperativi” è stato comunicato lo scorso 17 maggio e gli interessati hanno avuto tempo fino allo scorso 24 giugno per sottoporre all’attenzione dell’istituto di vigilanza eventuali circostanze giustificative dell’inoperatività.
Qualche settimana fa, l’Ivass ha pubblicato sul proprio sito il provvedimento di cancellazione d’ufficio dal Rui per 211 intermediari (142 agenti e 69 broker) per mancato esercizio dell’attività senza giustificato motivo per oltre tre anni (sulla base di quanto previsto dagli articoli 113, comma 1, lettera C del Codice delle assicurazioni e 30, comma 1, lettera C del Regolamento n. 40/2018).
L’avvio della procedura di cancellazione è stato comunicato con una nota dello scorso 17 maggio e gli interessati hanno avuto tempo fino allo scorso 24 giugno per sottoporre all’attenzione dell’istituto di vigilanza eventuali circostanze giustificative dell’inoperatività.
A seguito della cancellazione, l’intermediario non perde tuttavia il requisito della professionalità e potrà chiedere in qualunque momento la reiscrizione nel Rui, purché in possesso di tutti gli altri requisiti previsti per l’iscrizione (obblighi di pagamento del contributo annuale di vigilanza, obblighi di aggiornamento professionale e pagamento della tassa di concessione governativa).
Contro il provvedimento di cancellazione dell’Ivass è ammesso il ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio entro 60 giorni dalla notificazione e il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni dalla notificazione.
Nell’elenco di coloro che sono stati cancellati d’ufficio dal Rui figurano, fra gli altri, quattro ex presidenti di gruppo agenti: si tratta di Mariuccia Amidei (Assimoco), Giuseppe Consoli (Itas), Giorgio Olivares (Vittoria) e Pietro Melis (Groupama).
Fabio Sgroi
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