martedì 09 Settembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

«RISCHI CLIMATICI? OCCORRE ADEGUARE I CONTRATTI ASSICURATIVI ALLA SITUAZIONE IN EVOLUZIONE»

È quanto sostiene Luca Franzi, presidente dell’Aiba, che chiede anche un intervento delle istituzioni.  

Nel corso dell’ultimo convegno organizzato dall’Aiba si è parlato anche di eventi climatici estremi in Italia, che sono sempre più frequenti e comportano conseguenze economiche devastanti.

Coldiretti ha stimato in 14 miliardi di euro i danni causati al settore agricolo dal cambiamento climatico negli ultimi 10 anni, mentre nel solo 2018 Legambiente ha contato 32 vittime dovute a 148 eventi meteorologici estremi (437 dal 2010 a oggi), tra allagamenti, trombe d’aria, frane ed esondazioni.

Nonostante il 78% delle abitazioni italiane siano esposte a un rischio medio-alto, a essere assicurate sono solo una piccola parte non significativa. Tra aziende e società di servizi, circa 680.000 si trovano in zone a rischio climatico (dati Ispra), ma continua a essere poco sviluppata l’assicurazione danni indiretti (che garantisce la copertura dei costi fissi e della perdita di profitto nel periodo di fermo dell’attività) impattando in maniera significativa sulla capacità di sopravvivenza delle aziende.

Fino al 2009 le catastrofi naturali hanno avuto un costo medio annuo di circa 3,5 miliardi di euro, ma dal 2010 a oggi la spesa è aumentata, fino a toccare il tetto record dei 7 miliardi in un anno, attestando il nostro Paese al settimo posto della classifica mondiale stilata dalle Nazioni Unite sui danni economici causati dalle catastrofi naturali.

«La crescente frequenza e intensità degli eventi naturali provocati dal cambiamento climatico richiede al mercato assicurativo un adeguamento dei contratti alla situazione in evoluzione», ha affermato Luca Franzi, presidente dell’Aiba. «Ma è altresì urgente un intervento delle istituzioni per adottare misure di prevenzione che tengano conto del nuovo scenario. Aiba è disponibile a fornire il proprio contributo tecnico al fine di individuare soluzioni operative che possano favorire l’adozione di forme di protezione e prevenzione finalizzate alla mitigazione dei rischi». (fs)

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