Revisione dello statuto, comunicazione trasparente, evoluzione delle agenzie, fusione con altri gruppi agenti, un nuovo ruolo per le commissioni tecniche. E poi il sistema incentivante e l’accordo integrativo. Sono gli obiettivi indicati nella mozione relativa all’ultimo congresso di Roma.
Gruppo aziendale agenti e rapporto di partnership con la compagnia. È su queste due aree che sono emerse riflessioni e proposte da parte degli iscritti al Gruppo aziendale agenti Cattolica, durante i lavori dell’assemblea straordinaria elettiva che si è tenuta a Roma qualche settimana fa.
Un congresso dove la partecipazione è stata «grande» e dove gli interventi sono stati «numerosi», viene rilevato nella mozione conclusiva. I nuovi vertici del gruppo (il neo presidente è Fabrizio Fabris e rappresenta la discontinuità rispetto al passato) hanno intenzione di voltare pagina, anche alla luce del risultato elettorale (evidente) e della necessità di un cambiamento manifestato dall’assemblea.
E il primo punto della mozione riguarda proprio la vita del gruppo agenti. In particolare, la mozione finale elaborata durante il congresso ha individuato quattro punti: la revisione dello statuto («Occorre una profonda revisione dello statuto, atta a colmare le attuali lacune», si legge nel documento), la comunicazione che riguarda gli associati («Sfruttare i moderni strumenti digitali, per consentire una comunicazione trasparente, che renda costante e rapida l’informazione e l’interazione fra gli iscritti»), le evoluzioni delle agenzie («Consapevoli che non tutti gli agenti hanno un’adeguata sensibilità al percorso di digitalizzazione, il Gruppo promuoverà formazione dedicata sul territorio, al fine di performare l’utilizzo degli strumenti offerti dalla compagnia») e la fusione fra gruppi agenti («L’attuazione non è più procrastinabile: occorre un rapido ingaggio ed una rapida definizione dei percorsi di fusione anche per facilitare l’interlocuzione con la compagnia»).
La seconda area è relativa, come detto, al rapporto di partnership con la mandante. L’assemblea, «pienamente cosciente dell’attuale situazione di mercato, contestualizzandolo con l’impetuosa innovazione tecnologica e i costanti mutamenti di scenari normativi, ritiene doverosa e necessaria una rinnovata partnership con la compagnia. Auspichiamo pertanto un rapporto, nel pieno rispetto delle parti, fondato su una dialettica aperta e collaborativa, volto alla crescita dell’intero sistema Cattolica quale elemento di stabilità, redditività e sviluppo reciproco», si legge nella mozione.
E questo rapporto si rapporto si declinerà su tre aspetti: le commissioni tecniche («devono essere autorevoli, potendosi dotare, se necessario, di qualsiasi supporto volto al raggiungimento dell’obiettivo» e «devono essere protagoniste di una totale revisione del catalogo prodotti al fine di renderlo moderno, competitivo ed innovativo, nella convinzione che solo con adeguati strumenti le agenzie Cattolica tutte possano innescare un percorso di crescita virtuoso»), il sistema incentivante («Basato sulla logica dell’impegno alla crescita, il cui parametro principale sia la produzione, svincolato dall’incremento incassi; un investimento della compagnia in linea col mercato; chiaro, di facile ed immediata interpretazione; con una costante, dettagliata, aggiornata ed autonoma tracciabilità dei dati da parte dell’agente») e l’accordo integrativo («Coerente con il nostro concetto di partnership rivendichiamo la centralità dell’agente nel sistema distributivo della compagnia, alla quale chiediamo di confermare, migliorandolo, quanto previsto nell’accordo integrativo in essere»).
Fabio Sgroi
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