venerdì 24 Ottobre 2025

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RINVIO OBBLIGO POLIZZA CATASTROFALE: LO SFOGO DI ULIVIERI

Il presidente del Gruppo agenti Zurich: «Chi puntualmente si è preparato, ha faticosamente informato la clientela, ha fornito una consulenza financo filosofica, visto la portata del provvedimento, è costretto ad assistere all’ennesima vittoria di lobby più o meno potenti…».

 

Enrico Ulivieri

«Non era più semplice lasciare fermo l’obbligo previsto per il 1° aprile 2025 per tutte le aziende inserendo unicamente una “moratoria” di qualche mese relativamente all’applicazione delle possibili sanzioni in caso d’inadempimento?». Enrico Ulivieri, presidente del Gruppo agenti Zurich (Gaz), interviene sul rinvio, per alcune categorie di imprese, dell’obbligo di stipulare contratti assicurativi a copertura dei danni causati direttamente da calamità naturali ed eventi catastrofali.

In una lettera inviata qualche giorno fa agli iscritti Gaz, Ulivieri ha sottolineato «l’atavica incapacità nel nostro Paese di dare un seguito a decisioni prese favorendo chi furbescamente ha deciso di adottare la tanto amata tattica del rimando. Ecco che chi puntualmente si è preparato», ha commentato il presidente del Gaz, «ha faticosamente informato la clientela, ha fornito una consulenza financo filosofica, visto la portata del provvedimento, è costretto ad assistere all’ennesima vittoria di lobby più o meno potenti che riescono a trasformare un loro colpevole ritardo nella assoluta necessità di posticipare il momento in cui, a questo punto aggiungiamo un forse, scatterà l’obbligatorietà per l’intero settore produttivo italiano di avere una copertura contro le catastrofi naturali».

Ora, ha continuato Ulivieri, «toccherà a noi agenti spiegare ai tantissimi clienti che ci hanno ascoltato l’importanza di essersi comunque dotati di una copertura fondamentale per la loro attività. Allo stesso tempo dovremo sopportare i sorrisini di quegli imprenditori che hanno trovato un’inattesa alleanza dallo stesso estensore della norma. Mi fa veramente arrabbiare vedere mesi di sacrifici, di notti insonni, di discussioni, di verifiche, di scontri con la compagnia e di trovate soluzioni rese inutili da chi dovrebbe al minimo dare l’esempio».

Va comunque sottolineato, ha concluso Ulivieri, «che il rinvio concesso è da interpretarsi come data ultima e non come il giorno in cui attivare la copertura assicurativa, ma è innegabile che questa confusione darà ancor più voce ai tanti che interpretano il provvedimento unicamente come una nuova “tassa” dimenticandosi ovviamente di vivere in un Paese ad alto rischio con uno Stato che non ha più risorse per ricostruire nei tempi e nelle modalità necessarie per chi deve produrre».

Fabio Sgroi

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