Secondo i dati dell’Ivass, il premio puro è aumentato per le strutture sanitarie pubbliche rispetto al 2017 (+35%), mentre è risultato in calo per le strutture sanitarie private (-56%) e per il personale sanitario (-30%). 

Nel 2021, con riferimento alla Rc sanitaria, il premio puro (è il prodotto tra la frequenza dei sinistri e il costo medio del sinistro; una differenza negativa tra premio medio e premio puro indica una perdita tecnica prospettica, in quanto i premi raccolti non sono in grado di coprire i costi dei risarcimenti valutati alla fine di ciascun anno di denuncia) è aumentato del 35% per le strutture sanitarie pubbliche rispetto al 2017 (da 407.089 euro a 547.922 euro). Questo incremento, ha spiegato l’Ivass, è legato anche al consolidamento di nuovi operatori nel mercato, con un effetto sul numero di strutture che ricorrono all’auto-ritenzione e, conseguentemente, sul livello di rischio dei portafogli assicurativi.

Il numero di enti del Sistema sanitario nazionale che si avvalgono di misure alternative per la gestione del rischio (in forma mista o esclusiva) si è ridotto rispetto al 2017, dopo crescita osservata negli anni precedenti.

Negli ultimi cinque anni, a fronte dell’incremento del premio puro, si è osservato un aumento analogo del premio medio (+35%). Il premio medio per le strutture pubbliche è risultato inferiore al premio puro, indicando una potenziale perdita tecnica prospettica per gli assicuratori.

Per le strutture private il premio puro è ammontato a 10.863 euro, in riduzione del 56% rispetto al 2017. Analogamente, il premio medio è risultato in diminuzione, sebbene in misura più contenuta (-33,5%) ed è ammontato, nel 2021, a 15.288 euro.

Anche per gli operatori sanitari il premio puro si è ridotto rispetto al 2017 (-30%), risultando al di sotto del premio medio: nel 2021, l’indicatore è stato pari a 376 euro a fronte di un premio medio di 704 euro. (fs)

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