domenica 02 Novembre 2025

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RC AUTO E CONTRASTO ALL’EVASIONE DELL’OBBLIGO ASSICURATIVO: NECESSARIO UN COORDINAMENTO FRA I SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI INTERESSATI

È quanto chiede l’Ania. Il presidente Maria Bianca Farina: «Occorre sfruttare meglio le sinergie fra le banche dati esistenti».

«Oltre a non essere socialmente ammissibile», l’evasione dell’obbligo assicurativo con riferimento alla Rc auto  «crea gravi danni al sistema, perché riduce l’accessibilità complessiva delle polizze Rc auto, diminuisce il beneficio della mutualità e aggrava le differenze territoriali, essendo un fenomeno maggiormente diffuso in alcune aree del Paese». Lo ha ricordato l’Ania nel corso di una recente audizione presso la commissione Finanze della Camera dei Deputati.

Maria Bianca Farina, presidente dell’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, ha ricordato come non sia semplice far emergere la dimensione reale di questo fenomeno, che richiederebbe da un lato «un controllo serrato e continuo da parte delle forze dell’ordine, anche con l’utilizzo delle nuove tecnologie», e, dall’altro «un archivio informatico centralizzato, al momento non esistente, che raccolga tutte le sanzioni per guida senza assicurazione comminate dalla Polizia Stradale, dalla Polizia Municipale e dai Carabinieri».

L’Ania ha stimato che nel 2019 i veicoli sprovvisti di copertura assicurativa fossero 2,6 milioni, pari al 5,9% del totale dei veicoli circolanti (il dato è sostanzialmente in linea con l’anno precedente). C’è da sottolineare, però, che a fronte di una media nazionale del 5,9%, il valore raggiunge anche il 9,4% al sud e scende fino al 3,8% al nord (nella stima dell’Ania non sono inclusi i veicoli presenti nei depositi giudiziari e quelli che, rimessi in area privata, pur essendo immatricolati non circolano e quindi non sono assicurati).

Per quanto riguarda i costi dell’evasione Rc auto per la collettività degli assicurati, ha fatto sapere l’Ania, la circolazione dei 2,6 milioni di veicoli non assicurati comporta «in primis un mancato incasso di premi stimabile in circa 1 miliardo di euro, con effetti indiretti sui vantaggi tariffari derivanti dalla mutualità assicurativa accentuando, peraltro, il divario territoriale dei prezzi nelle zone a più alta incidenza del fenomeno. A ciò si aggiunge un mancato gettito per le finanze pubbliche pari, in termini di imposte e contributi sui premi Rc auto, a circa 280 milioni di euro».

LE INIZIATIVE E LE RICHIESTE DELL’ANIA – Negli anni, l’associazione ha intrapreso varie iniziative, di ausilio alle forze dell’ordine, per contrastare questo fenomeno, facendo leva sui mezzi tecnologici oggi disponibili.

In particolare, la Fondazione Ania, alla fine del 2018, ha approvato un progetto triennale per supportare le forze dell’ordine nella lotta all’evasione assicurativa, fornendo strumenti tecnologici che consentono di controllare 100 targhe al secondo tra le auto circolanti. A questo fine è stato siglato un protocollo di collaborazione tra la Fondazione Ania e la Polizia Stradale, che ha sancito l’avvio, dal 1° gennaio 2019, del progetto Plate Check per il monitoraggio, la prevenzione e il contrasto dell’evasione assicurativa. Il progetto ha previsto la fornitura ai compartimenti della Polizia Stradale di 140 kit da impiegare nelle 29 province individuate dall’Ivass come a maggior rischio di incidenti.

Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2020 i controlli effettuati sono stati 1.760.228, che hanno consentito di individuare 32.595 veicoli non assicurati e 84.024 veicoli senza revisione. «È opportuno sottolineare che», ha rilevato Farina, «questo intervento potrebbe essere molto potenziato qualora potessero essere utilizzati i dispositivi telematici di lettura della targa (Telepass, Autovelox, Ztl, Tutor etc.) per accertare a distanza eventuali violazioni dell’obbligo assicurativo Rc auto senza rischi di duplicare la relativa sanzione nel caso in cui la targa di un veicolo circolante sprovvisto di assicurazione venisse “fotografata” e verificata da più dispositivi telematici in successione: ad esempio da un Telepass in autostrada e poi da uno Ztl in città. È necessario quindi verificare che i vari dispositivi telematici soddisfino il requisito di accertamento “univoco” e quindi omologarli tramite un Decreto del Ministero dei Trasporti d’intesa con il Ministero dell’Interno».

L’Ania ha chiesto quindi di «introdurre, anche in questo contesto, la stessa disciplina normativa che è stata attuata per contrastare le frodi Rc auto», ricordando come il legislatore abbia assegnato alla vigilanza il coordinamento, a livello nazionale, dell’antifrode, tramite l’Archivio integrato antifrode Ivass (Aia) che collega ex lege le banche dati ritenute utili all’obiettivo.

In base a questo modello, l’Ania ha proposto un rafforzamento del ruolo del Ministero degli Interni assegnando allo stesso il compito di «coordinamento a livello nazionale del contrasto all’evasione Rc auto, utilizzando un Archivio integrato che attui i collegamenti e gli incroci delle informazioni con le banche dati ritenute utili all’obiettivo, in primo luogo con la banca dati dei veicoli immatricolati e assicurati del Ministero dei Trasporti, gestita dalla Motorizzazione, già a sua volta collegata con la banca dati dei proprietari dei veicoli gestita dal Pra, e con la banca dati delle coperture assicurative gestita dall’Ania».

L’Ania ritiene che l’evasione assicurativa si può abbattere «solo realizzando un coordinamento efficace fra i soggetti pubblici e privati interessati, che sfrutti al meglio le sinergie fra le banche dati esistenti».

Fabio Sgroi

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