L’incremento, a fine 2020, è stato del 2% rispetto all’anno precedente. I numeri dell’Ivass.
I premi del lavoro diretto italiano nel ramo incendio, raccolti nel 2020 dalle 54 imprese vigilate dall’Ivass che hanno esercitato il ramo, sono risultati in crescita per il quinto anno consecutivo, raggiungendo 2,64 miliardi di euro (+2% rispetto al 2019 e +15,5% rispetto al 2015). La quota dei premi del ramo incendio sul totale dei rami danni, pari al 7,9%, è in espansione rispetto al 7,6% nel 2019 e al 7,2% nel 2015.
Il premio medio pagato per unità di rischio assicurata (al netto degli oneri fiscali e parafiscali) è stato pari a 140,1 euro, stabile, a valori costanti 2020, rispetto ai 139,6 euro dell’anno precedente, mentre rispetto al 2015 la riduzione è stata di 14,4 euro. La componente di premio puro è ammontata a 98,6 euro.
Le provvigioni equivalevano al 23,9% dei premi, quota sostanzialmente stabile rispetto al 2019 e in aumento di quasi un punto rispetto al 2015. Le altre spese di acquisizione e amministrazione erano rispettivamente il 4,9% e 5,1% dei premi raccolti.
Le provvigioni hanno rappresentato il 70,6% delle spese di gestione, con incidenza sostanzialmente stabile negli ultimi anni (70,5% nel 2015); sono risultate stabili anche le quote delle altre spese di acquisizione (14,4% nel 2020 e 14,8% nel 2015) e delle altre spese di amministrazione (15% nel 2020 e 14,7% nel 2015).
Per quanto riguarda l’andamento dei sinistri, sono stati denunciati in Italia 283.989 sinistri con seguito accaduti nello stesso anno, in riduzione del 7,7% rispetto all’anno precedente. La diminuzione dei sinistri, accompagnata da un incremento dell’1,8% delle unità di rischio, ha portato a una riduzione della frequenza sinistri, che si è attestata all’1,5% rispetto all’1,6% del 2019. La frequenza sinistri si è confermata in riduzione rispetto al 2015 (1,6%): a fronte del maggior numero di sinistri (+13,3%), si è registrato un aumento delle unità di rischio assicurate (+19,6%).
La velocità di liquidazione del numero dei sinistri denunciati nell’anno è ammontata al 63,6%, inferiore di un punto rispetto al 64,7% del 2019. In termini di importi pagati, lo stesso indicatore è ammontato al 37,7%, in riduzione di oltre due punti rispetto al 40,1% del 2019.
Anche la velocità di liquidazione degli importi entro due anni successivi a quello di generazione è risultata in peggioramento: l’85% degli importi per i sinistri accaduti nel 2018 risultavano liquidati a fine 2020, con una riduzione di due punti rispetto all’87% dell’anno precedente.
Il costo medio dei sinistri indennizzati nell’anno di accadimento è stato pari a 3.887 euro, in aumento dell’1,2%, a prezzi 2020, rispetto ai 3.842 euro della generazione 2019 e in crescita dell’11,3% rispetto alla generazione 2015.
L’ammontare medio accantonato a riserva, in previsione di esborsi futuri, è ammontato a 11.215 euro per la generazione di sinistri del 2020, in aumento del 6,4% rispetto al 2019. Nell’arco temporale 2015 – 2020 la riserva media è stata, viceversa, in riduzione del 10%. Nel 2020, il costo medio complessivo è stato pari a 6.555 euro (+5,6% sul 2019).
Il risultato tecnico si è attestato a -174 milioni, registrando un lieve miglioramento rispetto al 2019 (-200 milioni). Anche il risultato tecnico per polizza, pari a -9,2 euro, ha mostrato una perdita più contenuta rispetto al -10,8 euro del 2019.
Fabio Sgroi
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