mercoledì 15 Ottobre 2025

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RAMO AUTO: I NUMERI DELLA GESTIONE DELL’ASSICURAZIONE DI RESPONSABILITA’ CIVILE NEL 2020

Tra i dati emersi c’è da registrare il calo della frequenza sinistri (-30%), ma anche l’aumento del costo medio dei sinistri (+14%) a causa di una maggiore velocità di circolazione, in particolare nei centri urbani, che ha implicato danni (soprattutto fisici) di maggiore gravità. L’incidenza delle provvigioni è rimasta stabile.

La pandemia e i lock down che si sono susseguiti nel corso del 2020 hanno influito in modo particolare sul ramo Rc auto: i premi sono diminuiti di quasi il 6%, ma anche il costo dei sinistri, per effetto del blocco della circolazione, è sceso di quasi il 20%. Questa situazione ha implicato, nonostante il drastico calo degli utili da investimenti, un miglioramento del risultato del conto tecnico che è stato pari a 1,5 miliardi di euro.

Entrando nello specifico, secondo i dati dell’Ania e con riferimento alla gestione dell’assicurazione di Rc, i premi contabilizzati del portafoglio diretto italiano raccolti dalle 41 imprese operanti nel ramo auto, sono stati nel 2020 pari a quasi 12,5 miliardi di euro (-6% rispetto al 2019).

C’è da aggiungere che un’ulteriore quota di premi (il 5% del totale, per un ammontare di 664 milioni di euro) è stata raccolta da imprese Ue che operano in Italia secondo il principio della libertà di stabilimento. Queste imprese, in contro­tendenza con le imprese nazionali, hanno registrato a fine 2020 una variazione positiva dei premi contabilizzati pari a oltre il 9%.

Nel complesso le compagnie italiane e le rappresentanze di imprese Ue ed extra Ue hanno contabilizzato premi per 13,1 miliardi di euro (-5% rispetto all’anno precedente). I premi di competenza (ottenuti sottraendo ai premi contabilizzati la variazione della riserva premi e altre voci di saldo) sono stati pari a 12,5 miliardi di euro (-5,5% rispetto al 2019).

Il costo dei sinistri di competenza (la somma degli importi pagati e riservati per i sinistri accaduti nel 2020) è stato pari a 8,5 miliardi di euro (-20%). Se da un lato, ha sottolineato l’Ania, per effetto delle restrizioni è diminuita la circolazione stra­dale e, quindi, la frequenza sinistri (-30%), dall’altro si è registrato un aumento del costo medio dei sinistri (+14%) a causa di una maggiore velocità di circolazione, in particolare nei centri urbani, che ha implicato danni (soprattutto fisici) di maggiore gravità. L’incremento del costo medio dei sinistri è il risultato di un aumento dell’importo medio dei sinistri liquidati (+6,8%) e dell’importo medio dei sinistri riservati (+15,2%).

Per effetto del calo di circa il 20% del costo dei sinistri e di una diminuzione di quasi il 6% dei premi di competenza, il rapporto di queste due grandezze (rapporto sinistri a premi) è migliorato di circa 12 punti percentuali passando dall’80,4% del 2019 al 68,2% del 2020.

Gli oneri per sinistri (includono oltre al costo dei sinistri di competenza anche l’eventuale sufficienza/insufficienza degli importi riservati dei sinistri accaduti in anni precedenti) sono stati pari a 8,2 miliardi di euro (10,1 miliardi nel 2019). È proprio lo smobilizzo positivo delle riserve accantonate per i sinistri accaduti in anni precedenti (pari a 318 milioni) a determinare la differenza con il costo dei sinistri di competenza. L’incidenza sui premi di competenza della sufficienza delle riserve per sinistri accaduti negli anni precedenti è stata pari al 2,5%. Il loss ratio di esercizio è quindi passato da 76,2% nel 2019 a 65,6% nel 2020.

Le spese di gestione sono state pari a 2,68 miliardi di euro (2,8 miliardi nel 2019) e compren­dono le spese di amministrazione relative alla gestione tecnica e gli oneri per l’acquisizione dei contratti, per la riscossione dei premi e per l’organizzazione e il funzionamento della rete distributiva; la loro incidenza sui premi è risultata in aumento rispetto al 2019, dal 21,3% al 21,5%. In particolare, è aumentata l’incidenza delle altre spese di amministrazione (da 5,6% a 5,7%) e delle altre spese di acquisizione, passate da 4,9% nel 2019 a 5% nel 2020; è rimasta stabile a 10,8% l’incidenza delle provvigioni.

Il saldo tecnico è stato positivo per quasi 1,3 miliardi di euro (era 144 milioni nel 2019). Considerati gli utili degli investimenti (pari a 250 milioni, dimezzati rispetto al 2019), il risultato del conto tecnico è stato pari a 1,5 miliardi di euro (652 milioni di euro nel 2019). Le riserve tecniche dirette dei rami Rc auto e natanti (al netto delle somme da recuperare da assicurati e da terzi) sono state pari nel 2020 a 22,28 miliardi, in diminuzione di circa il 6% rispetto al 2019.

Fabio Sgroi

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