domenica 28 Settembre 2025

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RALLENTANO I TEMPI DI PAGAMENTO SU FATTURE COMMERCIALI IN ITALIA

È quanto emerge da una indagine condotta da Atradius. Il 47% delle fatture commerciali emesse nel nostro Paese non pagato alla scadenza.

soldi contanteOggi le aziende fornitrici italiane incassano le vendite a credito sul mercato domestico circa una settimana più tardi rispetto a un anno fa, quando la durata media dei pagamenti su fatture commerciali non pagate alla scadenza era di 81 giorni, contro gli attuali 87 giorni data fattura. È quanto è emerso da una indagine sui comportamenti di pagamento tra aziende svolta da Atradius, gruppo mondiale attivo nell’assicurazione del credito, cauzioni e recupero crediti.

Per Atradius si tratta di tempistiche «ben al di sopra della media dell’Europa occidentale pari a 56 giorni, e inferiori solo alla Grecia dove le fatture commerciali non pagate alla scadenza vengono incassate dalle aziende fornitrici solo trascorsi 111 giorni dalla data della fattura».

Lo studio evidenzia, inoltre, che il rallentamento dei tempi di pagamento delle fatture commerciali (lamentato da oltre il 93% degli intervistati) sposta in avanti anche il Days Sales Outstanding (il numero medio di giorni necessario per ricevere il pagamento dopo aver effettuato una vendita) medio (3 giorni in più rispetto al 2016) registrato dalle aziende fornitrici italiane, che si attesta su valori pari a quasi il doppio della media dell’Europa occidentale (44 giorni).

«Il balzo in avanti di questo importante indice potrebbe indicare che il rallentamento dei tempi di pagamento sia a carico proprio delle fatture commerciali di maggiore importo, rivelando quindi una maggiore affanno rispetto al passato delle performance di pagamento da parte dei propri clienti, come evidenziato da ben sette aziende fornitrici su dieci intervistate in Italia», sottolinea Atradius. Di queste, «ben una su quattro si dice preoccupata che il Dso della propria azienda possa peggiorare nell’arco dei prossimi dodici mesi. Questo con impatti negativi sulla liquidità delle aziende, che lamentano ad oggi circa un 2% medio di perdite su crediti (contro l’1,3% medio dell’Europa occidentale) dovute per la maggior parte degli intervistati (54%) al fallimento o alla cessazione dell’attività del cliente, e per il 38% degli intervistati al fallimento dei reiterati tentativi di recupero del credito insoluto».

Nel contesto dell’Europa occidentale, oggetto dello studio Atradius, l’Italia, insieme a Grecia (52%), Irlanda (51%) e Gran Bretagna (48%), si colloca nel gruppo di Paesi dell’Europa occidentale che registrano le maggiori percentuali di fatture pagate in ritardo sul mercato nazionale (il 47% del valore totale delle fatture commerciali in Italia viene pagato oltre la scadenza originaria della fattura, e ben il 27% di tale valore risulta non pagato decorsi oltre tre mesi dalla data della fattura)

Poco rosee, infine, anche le attese delle aziende fornitrici intervistate in Italia riguardo all’andamento dei comportamenti di pagamento delle aziende clienti nell’arco dei prossimi dodici mesi.  Il 45% degli intervistati (contro il 14,5% a livello di Europe occidentale) attende un peggioramento, in particolare nei settori agricolo, alimentare, dell’edilizia e materiali da costruzione, beni durevoli di consumo e servizi. (fs)

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