La spesa pro – capite media a livello nazionale è stata di 1.704 euro con valori più elevati nel nord Italia (2.243 euro nel nord-ovest e 2.079 euro nel nord-est) e più contenuti nel sud (955 euro) e isole (873 euro).
La raccolta dei premi lordi contabilizzati del settore vita nel 2020, secondo quanto reso noto dall’Ivass (con riferimento al lavoro diretto italiano realizzata dalle imprese vigilate Ivass, cioè imprese nazionali e rappresentanze in Italia di imprese extra Spazio economico europeo) è stata pari a 101,3 miliardi di euro, registrando un calo del 4,4% rispetto al 2019.
Entrando nel dettaglio, la suddivisione dei premi per area geografica, è stata questa: 35,7 miliardi di euro di premi sono stati raccolti nel nord ovest Italia (-8,3% rispetto al 2019), 24,1 miliardi di euro nel nord est (-4,7%), 18,2 miliardi di euro nel centro (-2,1%), 13 miliardi di euro nel sud (-2,2%), 5,6 miliardi di euro nelle isole (-4,2%) e 4,6 miliardi di euro (+16,9%) attraverso la direzione generale (questa categoria raccoglie i premi non attribuiti ad alcuna specifica area territoriale italiana). La media della spesa pro capite è stata pari a 1.704 euro (1.775 euro nel 2019).
Le province con spesa pro capite superiore al valore medio nazionale erano 37, tutte nel centro – nord (30 nel nord Italia e 7 nel centro), raccogliendo il 58,5% dei premi vita (escluse le direzioni generali). La raccolta complessiva del centro nord ha rappresentato l’80,7% di quella nazionale.
I valori più elevati (oltre i 2.400 euro pro capite) si sono registrati a Trieste (6.051 euro), Milano (3.836 euro) e Parma (2.978 euro), mentre le province al di sotto degli 800 euro pro capite sono state 6, localizzate in Calabria e nelle Isole: quelle con il valore più basso sono state, nell’ordine, Crotone (609 euro), Nuoro (578 euro) e Sud Sardegna (420 euro).
Fabio Sgroi
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