Al 30 settembre scorso, le imprese italiane e le rappresentanze hanno raccolto oltre 27 miliardi di euro, in crescita del 2,8% rispetto a un anno fa. In calo il settore auto, non auto a +5,9%.
Secondo i dati dell’Ania, alla fine del terzo trimestre 2021 i premi totali (imprese italiane e rappresentanze) del portafoglio diretto italiano nel settore danni erano pari a 27,3 miliardi di euro, in aumento del 2,8% rispetto all’analogo periodo del 2020. Si tratta della terza variazione infrannuale positiva consecutiva che ha portato la raccolta premi a superare per la prima volta i livelli del 2019. Alla rilevazione ha partecipato la quasi totalità delle imprese nazionali e circa 40 rappresentanze di imprese europee che, in termini di quota mercato, rappresentano oltre il 90% del totale dei premi contabilizzati. L’incremento della raccolta, ha spiegato l’Ania, è ascrivibile, in particolare, alla ripresa del settore non auto (+5,9%). (vedi tabella sotto, cliccaci sopra per ingrandire)
Entrando nel dettaglio, nel comparto auto alla fine del mese di settembre scorso si è rilevata un’ulteriore diminuzione dei premi nel ramo Rc auto e veicoli marittimi (-3,6%), mentre si è confermato l’andamento positivo (+10%, oltre 2,6 miliardi di euro) del ramo corpi veicoli terrestri (garanzie incendio/furto, kasko dei veicoli), anche se in lieve calo rispetto a quanto rilevato a fine giugno.
Negli altri rami danni si è registrata una crescita complessiva di circa il 6%, tornando ai livelli di espansione precedenti alla pandemia. Hanno contribuito alla ripresa tutti i principali rami assicurativi: malattia, con un volume premi di 2,2 miliardi di euro, in crescita del 7,6%, il ramo Altri danni ai beni con quasi 2,5 miliardi di euro (+6,3%), il ramo incendio con una crescita del 5,5% e un volume di 1,9 miliardi di euro, il ramo infortuni con 2,5 miliardi (+4,8%) e infine il ramo Rc generale con oltre 3 miliardi (+4,4%).
Le sole rappresentanze di imprese con sede legale nei paesi europei nei primi nove mesi del 2021 hanno contabilizzato premi per 3,4 miliardi di euro, in aumento dell’8,7% rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo del 2020. Il peso percentuale dei premi contabilizzati dalle rappresentanze di imprese europee rispetto al totale è stato del 12,6%, in aumento rispetto ai trimestri precedenti quando la stessa quota era mediamente del 12%.
Fabio Sgroi
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