Tra il 2015 e il 2020 il calo è stato di 5,5 punti percentuali. I numeri dell’Ivass.
Continua a diminuire l’incidenza del comparto auto sul totale della raccolta premi nei rami danni. Secondo i dati resi noti dall’Ivass (relativi alle imprese vigilate dall’authority), alla fine del 2020 questa percentuale è scesa al 46,6%. Nel 2019 era il 47,7%, nel 2018 il 49%, nel 2017 il 49,6%, nel 2016 il 50,6% e nel 2015 era il 52,1%.
Nel dettaglio, alla fine del 2020 i premi contabilizzati complessivamente per il ramo Rc auto e natanti e per il ramo corpi di veicoli terrestri si sono attestati a 15,6 miliardi di euro, in calo del 4,4% rispetto all’anno precedente a causa come è noto del diffondersi della pandemia e dai lock down che si sono susseguiti in corso d’anno. Nel 2019 la raccolta premi era stata pari a 16,3 miliardi di euro, nel 2018 a 16,2 miliardi di euro, nel 2017 a poco oltre i 16 miliardi di euro, nel 2016 a 16,1 miliardi di euro e nel 2015 a 16,7 miliardi di euro.
C’è da registrare anche che il 79,9% dei premi del comparto auto, alla fine del 2020, si riferiva alla copertura obbligatoria per la Rc auto e natanti, mentre il restante 20,1% alle garanzie accessorie non obbligatorie (Cvt). È proseguita la diminuzione dell’incidenza della prima componente (di natura obbligatoria) a vantaggio della seconda.
Fabio Sgroi
© RIPRODUZIONE RISERVATA