Il calo è stato del 9,4% a 146,4 miliardi di euro. A una contrazione nei rami vita (-14,3%) si è contrapposta una crescita nei danni (+6%). I dati provvisori dell’Ania mostrano anche…
Le prime rilevazioni dei dati relativi ai premi lordi contabilizzati nel 2022 per il portafoglio diretto italiano dei rami danni e vita riferiti alle imprese (con sede legale in Italia; con sede legale in paesi europei ed extra-europei con rappresentanza stabilita in Italia; operanti in regime di libera prestazione di servizi, ma che fanno parte dell’albo gruppi Ivass) evidenziano una raccolta di 146,4 miliardi di euro, in calo del 9,4% rispetto al 2021. In particolare, la raccolta vita è stata pari a 104,8 miliardi di euro (-14,3%), mentre quella danni è stata pari a 41,5 miliardi di euro (+6%). I dati sono stati resi noti dall’Ania.
Con riferimento alle imprese di assicurazione nazionali e delle rappresentanze per l’Italia di imprese extra-europee, nel 2022 la raccolta premi complessiva ha sfiorato i 130 miliardi di euro con un calo, in termini omogenei, del 7,2% rispetto al 2021. Secondo quanto comunicato dall’Ania, la diminuzione aggregata è il risultato dell’andamento di segno opposto dei due principali macro-comparti: all’espansione del volume della raccolta nel settore danni (35,6 miliardi di euro, +4,6%) si è contrapposto il calo più significativo registrato nel comparto vita (94,2 miliardi di euro, -11%). L’incidenza dei premi totali (vita e danni) sul Prodotto interno lordo è diminuita attestandosi al 6,8% (7,8% nel 2021). L’Ania ha fatto notare come, «nonostante la contrazione del volume premi, le polizze vita continuino a essere una delle forme più importanti di impiego per il risparmio gestito e rappresentino, in base a una stima preliminare basata su dati trimestrali della Banca d’Italia, circa il 16% dello stock di attività finanziarie delle famiglie italiane».
Le rappresentanze di imprese europee che operano in Italia in regime di stabilimento hanno registrato nel 2022 una lieve crescita dei premi contabilizzati (9,3 miliardi di euro, +2,4%). L’aumento dei premi del settore danni (5,8 miliardi di euro, +15,3%) ha più che compensato la contrazione del volume premi del settore vita (3,4 miliardi di euro, -13,9%). Con un volume premi (per il campione di imprese rilevato) pari a 9,2 miliardi di euro, le rappresentanze di imprese europee hanno inciso per oltre il 6% della raccolta premi totale.
Le imprese che operano in libera prestazione di servizi, facenti parte di gruppi assicurativi Ivass che hanno aderito alla rilevazione (la quasi totalità), hanno contabilizzato 7,1 miliardi di premi vita, registrando un decremento del 42,8% rispetto al 2021.
Fabio Sgroi
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