Roberto Lecciso, ceo ad interim del gruppo elvetico in Italia, ha illustrato i progetti da avviare e quelli già lanciati, nell’ottica della Strategia 20.25, che hanno prodotto fino a questo momento «numeri positivi».

Quattro precisi slogan, ma anche una serie di tematiche tecnologiche che stanno orientando e orienteranno tutta la strategia di Helvetia nel prossimo futuro. E’ la Strategia 20.25, come è stato denominato il piano di sviluppo del gruppo elvetico.
L’ha spiegata bene, seppur a grandi linee, Roberto Lecciso, ceo ad interim del Gruppo Helvetia Italia. E l’occasione è stata la convention con gli agenti di qualche settimana fa. Le priorità strategiche, in particolare sono quattro.
«Si tratta di principi, di slogan, che tradurremo in azioni concrete», ha affermato Lecciso. Si parte dalla Customer convenience. «Vuol dire essere presenti ovunque sorgano esigenze assicurative e previdenziali, ma anche semplificazione dei processi, aumento della soddisfazione e soprattutto della fidelizzazione del cliente», ha osservato il ceo.
Il secondo principio è l’Offerta ottimale, che significa «fornire un’offerta di prodotti e servizi completa, rispondere alle esigenze assicurative e previdenziali dei clienti attraverso un’unica fonte (questo è importante anche nell’ottica di diversificazione dei canali; noi vogliamo che il ciente nel momento in cui ci contatta in maniera diretta e poi viene indirizzato verso l’agente abbia una visione di una risposta omogenea e coerente) e potenziare un cross selling efficace (tra i punti è quello che io considero più importante perché in questo momento è fondamentale il rapporto con il cliente)».
Poi Lecciso ha indicato la Crescita redditizia: «Noi vogliamo focalizzarci sul business retail ampliando la nostra tradizionale offerta e aggiungendo servizi e instaurando partnership. Vogliamo anche diventare uno dei leader di qualità nel mercato delle Pmi italiane. E vogliamo essere il miglior partner per i nostri distributori, offrendo un supporto digitale avanzato senza perdere il “tocco umano”». Infine le Nuove opportunità. «Vogliamo sviluppare nuovi modelli di business ed ecosistemi affini al core business e nell’asset management, fornire prodotti e servizi innovativi per i clienti e favorire ulteriormente il processo di digitalizzazione».

LE TEMATICHE TECNOLOGICHE – Vediamo ora quali sono le tematiche tecnologiche che si stanno utlizzando in Helvetia. Lecciso ha voluto sottolineare che c’è sì attenzione verso le tecnologie, con l’obiettivo di trarre vantaggi dall’uso delle stesse, ma che si intende farlo «seguendo la storia e la tradizione di Helvetia, che esaltano il contatto umano».
Le tecnologie sono sette: si va dalla Robot Process automation («È un software che permette di assegnare al computer dei compiti ripetitivi, consentendo alle persone di liberare tempo per attività a più alto valore aggiunto. Penso per esempio all’automazione degli sconti, al controllo dei pagamenti e quindi a tutte quelle attività che in qualche modo vengono fatte oggi dall’uomo, ma in maniera ripetitiva e automatica», ha evidenziato Lecciso) all’Analisi semantica («È un’altra tecnica che stiamo utilizzando per l’apertura dei sinistri, allo scopo di ricavare informazioni strutturate e quindi alimentando i nostri sistemi informatici»), dal Machine learning e Intelligenza artificiale («Stiamo ragionando su queste tecnologie per quella che è la pronta liquidazione; si basano su modelli decisionali che ricevono in input dall’uomo, ma che poi si auto-modificano apprendendo in base alle esperienze») al Process mining («È una tecnica che stiamo utilizzando che analizza tutti i processi interni ed estrae i colli di bottiglia; segnala, guardando i dati dai nostri database, le possibilità di miglioramento dell’efficienza»), dal Digital touch points («Noi abbiamo la possibilità per i clienti di interagire con My Helvetia sia dal punto di vista informativo che dispositivo. Ora stiamo per partire con la chatbot, abbiamo anche Sally come piattaforma di interazione diretta. Tutto questo sotto una omogeneità di utilizzo. Quindi indipendentemente da quello che è il touch point utilizzato sia per chiedere informazioni, sia per disposizioni da parte del cliente, ci deve essere una coerenza di comportamento e la maggiore trasparenza per il cliente stesso»). Infine l’Agenzia del futuro, la denominazione con cui Helvetia ha battezzato le innovazioni che ormai da un po’ di tempo ha avviato e che riguardano proprio la modalità di lavoro in agenzia.
Lecciso ha ricordato l’automatizzazione di tutta la parte che riguarda il processo pre-contrattuale. «Circa il 6% delle polizze (ma ci sono agenzie che arrivano anche al 45% e questo vuol dire che il processo funziona) sui prodotti Helvetia abilitati viene chiuso con firma digitale. È un buon risultato. Ora, l’intero processo, si può chiudere veramente dall’inizio alla fine in forma digitale. Numeri interessanti li abbiamo anche per quanto concerne il preventivatore sulla Tcm che indirizza il cliente presso un’agenzia».
La nuova strategia di Helvetia, dunque, è partita e, come ha affermato Lecciso, «anche bene» visto che «sia la chiusura del 2020, sia i primi sei mesi del 2021 mostrano dei numeri positivi».
Fabio Sgroi
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