giovedì 02 Ottobre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

QIC EUROPE LIMITED SBARCA IN ITALIA. IL COUNTRY MANAGER BOFFA: «PUNTIAMO SULLE AGENZIE DI SOTTOSCRIZIONE»

La compagnia è parte del gruppo Qatar Insurance Company e vuole svilupparsi in Europa, con l’apertura di due branches nel Regno Unito e nel nostro Paese. Boffa spiega in questa intervista quali sono gli obiettivi per il mercato italiano e come intende operare.
   
Franco Boffa

Nella sua carriera professionale è stato, tra l’altro, rappresentante generale per l’Italia di Chubb Insurance Company Europa (1992), di Aspecta Assurance International Lussemburgo, gruppo Talanx (dal 2001 al 2010) e di Atlanticlux Lebenversicherung (2010 – 2011) e anche  direttore gerenze e broker di Ras (dal 1993 al 2000), a stretto contatto con Mario GrecoFranco Boffa, 64 anni da poco compiuti, sta vivendo, da qualche mese, una nuova avventura professionale. Dall’agosto dell’anno scorso è il rappresentante generale dell’Italia e country manager di Qic Europe Limited, compagnia del gruppo Qatar Insurance Company, fondato nel 1964, quotato in Borsa e con sede a Doha; il gruppo ha chiuso il 2017 capitalizzando 4 miliardi di dollari. Qic Europe Limited (circa 400 milioni di euro di premi raccolti in Europa alla fine dell’anno scorso) è stata costituita nel novembre del 2014 e opera nello spazio economico europeo in libera prestazione di servizi.

Qic Europe Limited è autorizzata e regolamentata dalla Malta Financial Services Authority e ha aperto due branches: nel Regno Unito e, appunto, in Italia, dove opera in libertà di stabilimento. Ma conosciamo di più nel dettaglio in quali settori lavora la compagnia, su quali canali distributivi intende puntare e come opera nel nostro Paese (ha un ufficio in Foro Bonaparte a Milano). Ad approfondire questi aspetti è proprio Boffa.

Domanda. Un’altra compagnia estera sbarca in Italia. Con quali obiettivi?

Risposta. Qatar Insurance Company Group intende riconsolidare il proprio business, che ha origine come compagnia di riassicurazione (con Qatar Re), presente da molto tempo anche nel mercato europeo. Si è dunque deciso, in base alla valutazione di determinati tipi di rischi assunti, di puntare anche sull’Europa, mercato ritenuto estremamente interessante, estendendo gli affari nell’ambito assicurativo e non solo in quello riassicurativo.

D. In quali rami Qic Europe Limited è stata autorizzata a lavorare nel nostro Paese?

R. La compagnia ha ricevuto il via libera dal marzo dell’anno scorso per questi rami: corpi veicoli terrestri (esclusi quelli ferroviari), corpi veicoli aerei, incendio, altri danni ai beni, Rc generale e perdite pecuniarie. Per quanto riguarda l’Europa, dove opera in regime di libera prestazione di servizi, l’impresa è autorizzata nei 18 rami danni.

D. Quale è il core business?

R. Non abbiamo un core business. Ricerchiamo affari già in essere. Quello che la compagnia mette a disposizione è una maggiore capacità di sottoscrizione, la possibilità di subentrare a quelle compagnie che decidono di uscire da uno specifico mercato, la presenza su nicchie di mercato come possono essere, per esempio, i settori aviation, agricolture e marine.

D. Su quale modello di business state puntando?

R. La compagnia utilizza come canale distributivo quello delle managing general agency e delle underwriting agency.

D. Come mai questa scelta?

R. Ci rivolgiamo esclusivamente a intermediari qualificati. Questa strategia adottata da Qic Europe Limited, che a mio modo di vedere è corretta alla luce della particolarità del mercato italiano, è legata al fatto che, per caratteristica, le agenzie di sottoscrizione rappresentano l’evoluzione del modello distributivo perché esprimono almeno il 90% delle competenze del mondo assicurativo: dalla sottoscrizione alla liquidazione del sinistro, fino alla creazione del prodotto.

D. Oggi quali e quanti accordi avete raggiunto?

R. In Italia abbiamo siglato un solo accordo di collaborazione con Satec, agenzia di sottoscrizione iscritta ovviamente nella sezione A del Rui (società con sede legale a Mestre e sedi secondarie a Genova e Roma, presieduta da Marco Ramadoro, che ricopre anche il ruolo di amministratore delegato insieme con Stefano Guazzone, ndr). Satec, che collaborava con Qic ancora prima che la compagnia aprisse la branch italiana, è specializzata in rischi particolari come quelli aerospaziali e atmosferici. I 2,5 milioni di euro di premi che abbiamo raccolto nell’ultima parte del 2017 sono arrivati proprio da Satec e in un settore di nicchia come l’aerospaziale.

D. Contate di avviare collaborazioni con altre agenzie di sottoscrizione?

R. Sì. L’obiettivo è siglare accordi con una decina di agenzie entro il 2019 con cui consolidare determinate tipologie di business, ma sempre in funzione dei servizi che sono in grado di dare.

D. Secondo quale criterio scegliete le agenzie?

R. Innanzitutto facciamo una due diligence delle managing general agency/underwriting agency e poi verifichiamo le opportunità di business che abbiano un approccio assuntivo di tipo riassicurativo e volumi di business interessanti. Si tratta di un profilo che non è semplice trovare. In generale quando si fa una valutazione si parte dai rischi che vengono proposti. Nel nostro caso la logica è diversa: si valuta l’agenzia se ha le caratteristiche e solo dopo si discute degli eventuali rischi da trattare.

D. In passato, visti i suoi trascorsi professionali, ha avuto modo di relazionarsi con numerosi intermediari assicurativi. Da quando ha assunto questo incarico l’hanno contattata?

R. Sì, ho ricevuto diverse telefonate da parte di agenti e molti sono incuriositi del fatto di trovarsi di fronte un nuovo provider sul mercato italiano con un rating A stable (Standard & Poor’s) e A excellent (Am Best Europe). Però ribadisco: il profilo che ricerchiamo è molto particolare…

D. La compagnia si è posta un obiettivo in termini di numeri?

R. L’obiettivo principale è quello di crescere in funzione degli affari che vengono ritenuti validi e profittevoli. Non ci sono target determinati da raggiungere.

D. Che significato ha, per lei, questa nuova avventura professionale nel settore assicurativo?

R. È sicuramente entusiasmante. Lavoro per una compagnia che ha una visione del mercato diversa da quella normalmente conosciuta, per via dell’utilizzo di strumenti operativi che nascono dal mondo della riassicurazione e in aggiunta fa riferimento a forme di intermediazione che non sono quelle classiche del mercato italiano. Si tratta di un nuovo modo di affrontare il settore…

Fabio Sgroi

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