venerdì 12 Settembre 2025

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PRINCIPALI MERCATI ASSICURATIVI DELL’UNIONE EUROPEA: ECCO QUANTO VALE L’ITALIA

Prendendo in esame i dati del 2016, il nostro Paese ha registrato una raccolta premi vita in linea con quanto accaduto in Europa. Discorso diverso nei danni. E l’indice di penetrazione assicurativa…
  

Nel 2016 il volume premi complessivo dei principali mercati dell’Unione Europea (Belgio, Francia, Germania, Italia, Olanda, Regno Unito e Spagna) è stato pari a 967 miliardi di euro, in aumento del 3,5% rispetto al 2015.

Nel dettaglio (secondo quanto riportato dall’Ania) hanno registrato una crescita i premi raccolti in Spagna (+15,9%, 63,9 miliardi), nel Regno Unito (+14,6%, la variazione di questo paese è relativa all’anno 2015 rispetto al 2014, 266,3 miliardi), in Francia (+1,9%, 209,5 miliardi) e in Germania (+0,3%, 194,2 miliardi), mentre sono state registrate variazioni negative in Italia (-8,7%, 134,2 miliardi), in Olanda (-2%, la variazione del 2015 rispetto al 2014, 72,4 miliardi) e in Belgio (-0,6%, 26 miliardi). I dati sono quelli di Insurance Europe (Abi per il Regno Unito).

VITA – La raccolta del settore vita, sempre nel 2016, è risultata in linea con quella dell’anno precedente ed è stata pari a 587 miliardi. Prendendo in considerazione il campione di paesi osservato sono risultati in crescita solamente i premi della Spagna (+21,4%, 31,1 miliardi) e del Regno Unito (+12,5%, raccolta premi del 2015 rispetto al 2014, 199,3 miliardi), mentre sono risultati in contrazione i premi raccolti nei restanti paesi del campione, quindi in Olanda (-16,4% il calo del 2015 rispetto al 2014, 14,7 miliardi), in Italia (-11%, 102,2 miliardi), in Belgio (-6,5%, 14,2 miliardi), in Germania (-2%, 90,7 miliardi) e infine in Francia (-0,8%, 134,7 miliardi).

DANNI – Nel 2016, il comparto danni è stato caratterizzato da una raccolta premi in aumento (+6,9%) a 380 miliardi di euro. Tutti i paesi del campione hanno registrato variazioni positive o in linea con l’anno precedente. Nel dettaglio è risultata in aumento la raccolta premi del Regno Unito (+21,7% la variazione del 2015 rispetto al 2014, 67 miliardi), della Spagna (+11,1%, 32,7 miliardi), del Belgio (+7,6%, 11,8 miliardi), della Francia (+6,9%, 74,9 miliardi), dell’Olanda (+2,5% la variazione del 2015 rispetto al 2014, 57,7 miliardi) e della Germania (+2,4%, 103,5 miliardi). Unico segno negativo è quello registrato dall’Italia, anche se molto lieve (-0,2%, quasi 32 miliardi).

L’INDICE DI PENETRAZIONE ASSICURATIVA – Dal 2014 al 2016 il rapporto tra il volume dei premi e il Prodotto interno lordo (il cosiddetto indice di penetrazione assicurativa) ha evidenziato andamenti diversi tra i settori vita e danni.

VITA – Per quanto riguarda i rami vita, l’indicatore nel 2016 è risultato in calo in tutti i Paesi del campione a eccezione della Spagna. In particolare, un trend progressivamente decrescente nel triennio è stato osservato in Belgio e in Germania dove il rapporto è sceso rispettivamente dal 4% nel 2014 al 3,4% nel 2016 e dal 3,2% al 2,9% negli stessi anni. Anche l’indice francese e quello italiano, dopo un lieve incremento tra il 2014 e il 2015, sono risultati in diminuzione nel 2016; in Francia l’indice è passato dal 6,2% nel 2015 al 6% nel 2016 (valore in linea con quello del 2014), mentre in Italia dal 7% nel 2015 al 6,1% nel 2016 (era stato pari a 6,8% nel 2014).

Un andamento in diminuzione, ma relativo agli anni 2014 e 2015 è stato osservato in Olanda dove l’indice è sceso dal 2,7% nel 2014 al 2,2% nel 2015 e nel Regno Unito dal 7,8% nel 2014 al 7,7% nel 2015. In Spagna, al contrario, l’indice è aumentato al 2,8% nel 2016, mentre era risultato stazionario tra il 2014 e il 2015 con un valore pari al 2,4%. C’è da dire che queste rilevazioni riferite al 2016 (fonte Insurance Europe) sono ancora provvisorie e, in alcuni casi, sono state determinate attraverso stime da parte delle associazioni assicurative dei rispettivi paesi.

DANNI – Nel 2016, nel comparto danni, l’Italia si conferma il paese con il più basso rapporto tra premi e Pil. L’indice italiano è risultato stabile negli ultimi due anni analizzati e pari all’1,9%, ma in leggero calo rispetto al 2014 quando era pari al 2%. L’Olanda, per via degli effetti positivi in termini di raccolta premi derivati dalla privatizzazione del sistema sanitario avvenuta nel 2006, riporta invece il valore dell’indice più elevato in Europa, pari all’8,5%, stazionario nel biennio 2014-2015. Indicatore stazionario anche in Germania: 3,3% (era 3,4% nel 2014). Andamento crescente per gli altri Paesi: in Belgio e in Francia l’indice, stazionario nel biennio 2014-2015 e rispettivamente pari al 2,7% e al 3,2%, è salito al 2,8% in Belgio e al 3,4% in Francia, mentre in Spagna dopo un calo tra il 2014 e il 2015 (dal 2,8% al 2,7%) il rapporto è salito al 2,9% nel 2016; nel Regno Unito il valore dell’indice è aumentato dal 2,4% nel 2014 al 2,6% nel 2015.

PREMI NON AUTO / PIL: MALE L’ITALIA – Se dal totale premi delle assicurazioni danni si escludono quelli del settore auto (assicurazione ovunque obbligatoria), il divario dell’Italia rispetto agli altri paesi europei risulta ancora più evidente. Nel 2016 il rapporto tra questi premi e il Pil è rimasto stabile allo 0,9% per l’Italia, mentre è stato pari a poco più del doppio per il Belgio e per la Spagna. La Germania è rimasta stazionaria al 2,5% nel triennio analizzato, mentre la Francia ha mostrato un indice in aumento nell’ultimo anno passando dal 2,3% nel biennio 2014-2015 al 2,4%. In aumento, anche se relativo ai soli anni 2014 e 2015, il valore dell’indice in Olanda che passa dal 7,9% all’8% e nel Regno Unito dall’1,7% nel 2014 all’1,8% nel 2015.

Fabio Sgroi

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