L’evento si è svolto la settimana scorsa. Ecco come è andato.
Giovedì scorso il Sindacato nazionale agenti ha tenuto una conferenza stampa, presso la sala stampa della Camera dei Deputati a Roma, per sollecitare l’attenzione dei media nazionali sulla controversa questione del preventivatore pubblico creato dall’Ivass.
Claudio Demozzi, presidente dello Sna, nella sua esposizione ha chiarito che «la norma è iniqua e discriminante in quanto posta in capo agli agenti e non anche ad altri intermediari come i broker, oltreché ingestibile soprattutto per i collaboratori di secondo livello, la maggior parte dei quali collabora contemporaneamente con agenti e broker. L’obbligo di preventivazione», ha aggiunto, «è inoltre insostenibile per gli agenti tanto più se plurimandatari che sarebbero costretti a effettuare decine di migliaia di preventivi ogni anno per quotare i contratti base delle proprie mandanti che nessun cliente è interessato a sottoscrivere in quanto non contenenti le garanzie più diffuse sul mercato. Si tratterebbe», ha concluso Demozzi, «di un aggravio ingiustificato di procedure burocratiche che andrebbe ad aggiungersi a quelle già esistenti con costi non sostenibili dalla categoria».
Sergio Sterbini, vice presidente dello Sna, ha ricordato che gli agenti «sono in sciopero dal 28 febbraio scorso, quando il Sindacato ha dato disposizione alla categoria di non applicare i disposti contenuti nel Regolamento Ivass n. 51 riguardanti l’obbligo di preventivazione attraverso il Preventivass in occasione di ogni nuova emissione e rinnovo annuale dei contratti Rc auto e non hanno alcuna intenzione di interrompere la loro protesta».
La disobbedienza civile indetta dallo Sna ha ricevuto il pieno appoggio dai gruppi agenti iscritti al sindacato che rappresentano il 92% del mercato. Lo hanno ricordato Dario Piana e Salvatore Palma, rispettivamente presidente e vice presidente del Comitato dei Gruppi aziendali agenti aderenti allo Sna. «Nell’esprimere la forte preoccupazione degli agenti», Piana e Palma hanno rimarcato «la mancata risposta delle compagnie alla pressante richiesta di intervento che le rispettive rappresentanze aziendali hanno rivolto loro per evitare che le agenzie risultassero paralizzate dal concreto riversarsi della norma sull’attività quotidiana. Una norma resa tanto più fuorviante in quanto i preventivi elaborati dal Preventivass risultano diversi da quelli formulati dalle singole compagnie nei rispettivi siti istituzionali».
Marco Festelli, presidente nazionale della Confconsumatori, ha ribadito che «il Preventivass non soddisfa il bisogno di trasparenza e di informazione espresso dagli utenti assicurativi, in quanto il contratto base Rc auto ha poco a che vedere con i contenuti contrattuali delle polizze sottoscritte dalla grande maggioranza dei clienti. Inoltre lo strumento messo a punto dall’Ivass è estremamente complesso anche per chi dispone di una sufficiente competenza tecnologica e questo contribuisce a creare soltanto confusione in coloro che dovrebbero essere i beneficiari del servizio e cioè i consumatori».
Durante la conferenza è intervenuto anche il parlamentare Andrea De Bertoldi: «Preso atto di come l’intera filiera assicurativa dalle compagnie che “fabbricano” le polizze, agli intermediari che le distribuiscono, per giungere ai cittadini che le acquistano e sono i destinatari delle coperture, considera il Preventivatore pubblico Ivass, non è possibile ignorare il problema e procedere in una direzione che evidentemente non soddisfa nessuno. Dal mio canto ritengo che la scelta migliore sarebbe quella di abolire l’articolo 132 del Codice delle assicurazioni private, ma non escludo che si possano individuare anche altre soluzioni. l’Obiettivo del Governo è quello di fornire al consumatore una informazione semplice e trasparente, non certo di onerare una categoria professionale di procedure inutili e di costi insostenibili che inevitabilmente finirebbero per ribaltarsi sulla clientela».
Fabio Sgroi
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