Il presidente dello Sna sul Regolamento 51/2022 e le ultime sentenze del Tar del Lazio: «Le modifiche fanno sì che il preventivatore rappresenti uno strumento di carattere consultivo e meramente orientativo per utenti ed intermediari, senza che tuttavia possa configurarsi alcun obbligo per gli agenti assicurativi di raccogliere e conservare dichiarazioni da parte degli utenti, numeri di preventivazione o tracciamento degli stessi».

«Ci riserviamo di tornare sul tema, che peraltro è stato oggetto di approfondita valutazione da parte del nostro Centro Studi che ha evidenziato un significativo disallineamento dei risultati del Preventivass rispetto ai quietanzamenti emessi dalle compagnie, in tutte le agenzie-campione esaminate». In altre parole, non finisce qui. È il messaggio finale riportato da Claudio Demozzi, presidente del Sindacato nazionale agenti, in una lettera inviata all’Ivass nella giornata di ieri. Il tema è ovviamente il Preventivatore (Preventivass) e l’articolo 132/bis del codice delle assicurazioni private – Regolamento Ivass 51/2022, il chiarimento applicativo dello stesso istituto di vigilanza (quello del 4 ottobre 2022) e le sentenze del Tar del Lazio con riferimento ai ricorsi presentati dallo Sna e dai gruppi agenti di Axa e Zurich.
«I principi cardine della disciplina in materia di emissione polizze nel ramo Rc auto restano quelli della trasparenza, corretta e compiuta informazione in favore degli utenti, principi ai quali peraltro gli intermediari assicurativi sono tenuti già in forza di quanto stabilito dalla vigente disciplina codicistica e regolamentare», ha sottolineato Demozzi nella missiva.
«Le modifiche apportate al Regolamento Ivass n. 51 da parte dello stesso istituto, con il proprio chiarimento applicativo, e gli annullamenti disposti dal Tar Lazio, fanno sì che il Preventivass continui a rappresentare uno strumento di carattere consultivo e meramente orientativo per utenti ed intermediari, senza che tuttavia possa configurarsi alcun obbligo per gli agenti assicurativi di raccogliere e conservare dichiarazioni da parte degli utenti, numeri di preventivazione o tracciamento degli stessi».
Fabio Sgroi
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