Con l’atto presentato a marzo scorso, il senatore aveva interpellato il Mise sull’opportunità di differire l’entrata in vigore del contratto base e dell’obbligo, per gli agenti, di interrogare il preventivatore Ivass a ogni rinnovo e stipula dei contratti.
Il Governo ha riposto all’interrogazione presentata dal senatore Andrea De Bertoldi (FdI) sull’opportunità di differire l’entrata in vigore del contratto base Rc auto e dell’obbligo, per gli agenti, di interrogare il preventivatore Ivass a ogni rinnovo e stipula dei contratti.
Nell’interrogazione, si legge in una nota del Sindacato nazionale agenti, erano riportate le preoccupazioni dello stesso sindacato in merito al «rischio di ostacolo al plurimandato, nonché per l’introduzione, in capo agli agenti, di nuovi adempimenti burocratici privi di riflessi positivi per gli assicurati. La semplice istituzione del preventivatore, inoltre, non risponde, all’impegno, imposto dalla legge 179/2012 (cosiddetta Fioroni-Vicari) di costituire, fra l’altro, una “piattaforma di interfaccia comune per la gestione e conclusione dei contratti assicurativi, anche con riferimento alle attività di preventivazione, monitoraggio e valutazione”».
La risposta del Governo, a firma di Gilberto Pichetto Fratin, vice ministro dello sviluppo economico, è «articolata e ampia» e attribuisce al preventivatore unico la funzione di adempiere alle previsioni dell’articolo 132-bis del Codice delle Assicurazioni (introdotto dall’articolo l, comma 6, della legge annuale per il mercato e la concorrenza), “volta dunque a realizzare la finalità perseguita dalla norma primaria di consentire al consumatore un confronto rapido, certo e comprensibile del prezzo della copertura assicurativa prevista dal ‘contratto base’ e delle relative condizioni aggiuntive, praticato da tutte le imprese che esercitano il ramo Rc auto sul territorio nazionale”.
«Che il preventivatore unico e la piattaforma di interfaccia comune siano due cose diverse è evidente», ha sottolineato Sna, «ma è altrettanto evidente che si è comunque persa un’occasione per adempiere alle disposizioni della legge Fioroni-Vicari che, dopo quasi nove anni, resta monca di uno degli strumenti più importanti, che si sarebbe dovuto realizzare entro 90 giorni dalla sua entrata in vigore, superando, fra l’altro, l’esigenza del solo preventivatore unico».
La risposta del Ministero, fa notare lo Sna, «contiene un passaggio di rilievo, che chiama direttamente in causa l’Ivass che, sentito in merito, ha rappresentato che le osservazioni tecniche pervenute saranno valutate nel più breve tempo possibile, e che nel definire la specifica data di entrata in vigore delle norme sarà tenuta in debita considerazione l’esigenza di assicurare agli operatori idonee tempistiche per strutturare i necessari adeguamenti organizzativi».
Sempre il Ministero ha evidenziato «l’attenzione del Governo con riferimento alle problematiche esposte» e anche «il costante confronto» tra lo stesso, I’Ivass e gli altri soggetti di volta in volta interessati, «al fine di individuare soluzioni, anche normative, in grado di accrescere l’efficienza del mercato e migliorare la qualità dell’offerta garantendo la tutela del consumatore». (fs)
© RIPRODUZIONE RISERVATA











