L’Ania: «Si è avuta un’ulteriore conferma di come le famiglie italiane continuino ad affidarsi alla solidità del comparto assicurativo per investimenti a lungo termine, in un anno caratterizzato da una fortissima crescita della propensione al risparmio delle famiglie».
Dopo aver visto i numeri della raccolta premi complessiva e del solo settore danni nel 2020, Tuttointermediari.it pubblica in questo articolo i dati relativi al solo ramo vita.
Con riferimento alle sole imprese nazionali e alle rappresentanze di imprese extra-europee, nel 2020 la raccolta premi nei rami vita ha appena superato i 100 miliardi di euro (precisamente 101,3 miliardi), in diminuzione del 4,4% rispetto all’anno precedente, quando la raccolta premi era invece aumentata di quasi il 4%.
Gli effetti della pandemia sul business vita, in particolare durante il periodo di lock down totale, sono evidenti dalle stime dei dati mensili dei premi contabilizzati che hanno mostrato come, dopo un primo bimestre complessivamente positivo del 2020, a marzo, aprile e maggio si sia registrato uno shock negativo nella produzione a cui non si era mai assistito e che ha portato i premi a contrarsi di quasi il 40%; solo a partire da giugno c’è stato un parziale riequilibrio e riassorbimento dello shock e i premi sono tornati progressivamente ai livelli del 2019. Questo ritorno della raccolta ai livelli pre-pandemia, ha rilevato l’Ania, non è stato comunque sufficiente a compensare le forti riduzioni dei mesi di lock down.
In particolare, i premi contabilizzati nel ramo I (Vita umana) hanno registrato a fine anno una diminuzione del 9,5%, mentre a fine giugno il calo era molto più evidente e pari a quasi il 17%; il volume premi di questo settore è stato pari a 66 miliardi di euro (65% del totale vita). Anche i premi di ramo V (Capitalizzazione) hanno subìto gli effetti avversi della crisi e il volume su base annua (pari ad appena 2 miliardi, 2% del totale vita) si è ridotto del 24%.
In controtendenza, invece, l’andamento dei premi del ramo III (polizze linked) il cui volume, pari a quasi 30 miliardi di euro (29% del totale vita), ha registrato un aumento del 6,2% rispetto al 2019.
In aumento anche i premi del ramo VI (Fondi pensione) che, sfiorando i 4 miliardi di euro, hanno registrato una variazione di quasi il +40% rispetto al 2019.
Nel 2020 hanno registrato una lieve crescita i prodotti multiramo, combinazione di una componente assicurativa tradizionale a rendimento minimo garantito (ramo I) e da più opzioni di investimento di tipo unit-linked (ramo III). Da altre statistiche associative, ha precisato l’Ania, risulta che i premi raccolti per questi prodotti (pari a 37,4 miliardi di euro, il 37% del totale dei premi) sono aumentati nel 2020 dell’1,1%. Oltre il 90% dei prodotti multiramo complessivi è costituito dai cosiddetti prodotti multiramo puri (esclusi quelli previdenziali e Pir) che hanno registrato nel 2020 un volume premi pari a 34,2 miliardi di euro: prevale ancora la quota (64%) di premi relativi al ramo I (21,7 miliardi di euro, il 33% del totale premi di ramo I), mentre la restante quota del 36% è costituita da premi di ramo III (12,5 miliardi di euro, il 42% del totale premi di ramo III).
Le rappresentanze di imprese europee che operano in Italia in regime di stabilimento hanno registrato nel 2020 una variazione negativa dei premi contabilizzati (-26,2% per 3 miliardi di volume), per effetto di un calo sia dei premi del ramo I – vita umana (-36,3% per un volume di poco più di un miliardo) sia dei premi delle polizze di ramo III – linked (-19,4% per un volume di circa 2 miliardi). Anche le imprese operanti in Lps (che hanno raccolto premi solo nel ramo III e relativi a solo polizze linked) hanno registrato una diminuzione (-12,3%) per un volume di circa 9 miliardi.
Fabio Sgroi
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