Il provvedimento riguarda le modalità utilizzate dalla compagnia per recuperare i propri crediti.
Una batosta bella e buona per Carige Assicurazioni. E stavolta l’Ivass non c’entra. La compagnia assicurativa milanese si è vista comminare una multa di un milione di euro dall’Antitrust per «pratiche commerciali scorrette, in quanto aggressive» finalizzate al recupero dei propri crediti.
La condotta, secondo l’Autorità garante della concorrenza e del mercato si è manifestata attraverso «l’inoltro, in modo sistematico, di atti di citazione presso la sede di un unico giudice di pace, diversa da quella territorialmente competente per i consumatori che risiedono in altre giurisdizioni». Atti di citazione che, precisa l’Antitrust, «indicavano una data fittizia della prima udienza, senza che la causa fosse stata iscritta a ruolo».
Nello specifico, «risulta che a migliaia di consumatori (circa 2.000, ndr) sono state inviate citazioni, indipendentemente dalla rispettiva residenza, presso il giudice di Milano». Secondo l’Antitrust, la condotta non era volta a esercitare un legittimo diritto di recupero del credito in sede giudiziale, ma «a determinare nel consumatore medio un indebito condizionamento: e ciò ingenerando il convincimento che fosse preferibile provvedere al pagamento dell’importo richiesto piuttosto che esporsi a un contenzioso giudiziario. Gli atti di citazione inoltrati presso una sede diversa da quella territorialmente competente sono considerati idonei, infatti, a esercitare sui destinatari una pressione psicologica, tale da condizionarne indebitamente le scelte e i comportamenti economici».
L’Antitrust aveva comunicato a Carige Assicurazioni l’avvio di un procedimento istruttorio nei suoi confronti lo scorso 20 febbraio. La compagnia aveva depositato le proprie memorie difensive e il 10 giugno scorso era stata sentita in audizione dopo aver presentato impegni volti a rimuovere i profili di scorrettezza della pratica commerciale contestata. L’Antitrust, però, aveva respinto gli impegni presentati.
Ecco il testo integrale del provvedimento dell’Antitrust.
Fabio Sgroi
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