La società di brokeraggio di Poste ha chiuso il 2021 in perdita. E i costi di struttura non sono, per il momento, sostenuti dalle entrate. Ecco perché.
Poste Insurance Broker (società di brokeraggio controllata al 100% da Poste Assicura) ha chiuso il 2021 registrando una perdita netta pari a 345.900 euro (96.200 euro a fine 2020) imputabile alla fase di start up della società.
Poste Insurance Broker è stata costituita il 12 aprile 2019 e ha avviato la propria attività di distribuzione e intermediazione assicurativa solo a dicembre 2019, con il collocamento di polizze di assicurazione standardizzate destinate a un target ristretto di clientela del gruppo Poste Italiane, appositamente individuato per una prima fase pilota tra i dipendenti e pensionati del gruppo Poste Italiane, nonché i loro familiari. Questa distribuzione è stata estesa al mercato solo a partire dalla prima parte del 2021.
I ricavi, quindi, seppur in aumento, non sono ancora a pieno regime e non hanno sostenuto pienamente i costi di struttura rappresentati principalmente da: costi relativi al service erogati dalla controllante Poste Assicura e dalla controllante Poste Vita (tra i quali: sviluppo prodotti, gestione portafoglio e partnership, pricing, commerciale e marketing, assistenza clienti, gestione reclami, controllo gestione, contabilità, bilancio e fiscale) che sono relativi al periodo compreso dal 1° ottobre 2020 al 31 dicembre 2021; costi sostenuti per la revisione contabile del bilancio; compensi spettanti al sindaco unico e all’amministratore unico; costi sostenuti per la sottoscrizione della polizza assicurativa Rc professionale.
Il patrimonio netto al 31 dicembre 2021 è risultato pari a 118.800 euro.
AUMENTO DI CAPITALE – Proprio con riferimento al patrimonio netto, configurando l’ipotesi di perdite superiori a un terzo del capitale sociale si è reso necessario, all’inizio di quest’anno, fare un versamento a fondo perduto per un ammontare pari a 900.000 euro a copertura delle perdite, coerentemente con quanto disciplinato dall’articolo 2482 bis del codice civile, garantendo contestualmente il rafforzamento patrimoniale della società e la continuità aziendale.
Il 22 febbraio scorso, dunque, il consiglio di amministrazione di Poste Assicura (in quanto socio unico di Poste Insurance Broker), ha approvato la proposta di rafforzamento patrimoniale della controllata e il 21 marzo scorso c’è stato il via libera all’operazione da parte dell’assemblea dei soci della società di brokeraggio. (fs)
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