domenica 19 Ottobre 2025

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POLIZZE VITA DORMIENTI: L’IVASS COLLABORA CON L’AGENZIA DELLE ENTRATE

L’obiettivo è offrire un servizio alle compagnie finalizzato a effettuare una verifica incrociata tra i codici fiscali degli assicurati di polizze potenzialmente dormienti e l’anagrafe tributaria, al fine di accertare l’avvenuto decesso dell’assicurato e la relativa data.

 

Sulle cosiddette polizze vita dormienti l’Ivass vuole andare fino in fondo. Dopo aver svolto una indagine specifica e in attesa della modifica legislativa che permetta alle compagnie di accedere alla istituenda Anpr (Anagrafe nazionale popolazione residente), l’istituto di vigilanza tende la mano alle stesse imprese di assicurazione collaborando con l’Agenzie delle Entrate.

L’obiettivo è offrire un servizio finalizzato a effettuare una verifica incrociata tra i codici fiscali degli assicurati di polizze potenzialmente dormienti e l’anagrafe tributaria, al fine di accertare l’avvenuto decesso dell’assicurato e la relativa data.

Questo incrocio dovrebbe consentire alle imprese di poter attivare la ricerca dei beneficiari.

Per questo, l’Ivass ha inviato una lettera alle imprese di assicurazione con sede legale in Italia e alle rappresentanze generali per l’Italia delle imprese di assicurazione con sede legale in uno Stato terzo rispetto allo Spazio economico europeo che esercitano le assicurazioni sulla vita con cui  ha chiesto di fornire l’elenco dei codici fiscali relativi agli assicurati delle polizze incluse nel perimetro dell’indagine (polizze scadute negli anni 2012-2016 e contratti a vita intera o assimilati in vigore al 31 dicembre 2016). Si tratta di polizze per le quali la compagnia non è ancora in grado di verificare l’avvenuto decesso dell’assicurato.

Allo scopo di ampliare la platea dei beneficiari di polizze dormienti, l’istituto di vigilanza ha chiesto alle imprese di trasmettere anche i codici fiscali degli assicurati i cui contratti sono scaduti nel quinquennio precedente all’indagine (2007-2011), che non sono stati liquidati e per i quali le imprese non hanno certezza della esistenza in vita degli stessi alla scadenza contrattuale. L’invio dei dati da parte delle compagnie deve avvenire entro il prossimo 31 gennaio.

Una volta ottenute le informazioni dall’anagrafe tributaria, l’Ivass restituirà a ciascuna impresa i codici fiscali relativi a persone decedute con l’indicazione della data di morte, nonché i codici fiscali per i quali non è risultato possibile un abbinamento con i dati dell’anagrafe tributaria (perché non presenti o errati).

Fabio Sgroi

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