sabato 06 Settembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

POLIZZE RC AUTO, CROSS SELLING E CUSTOMER RETENTION, INTERNET E BANCASSICURAZIONE, HOME INSURANCE. ECCO COME SI ORIENTANO GLI ASSICURATI

Quali sono stati i comportamenti di acquisto dei consumatori italiani e la loro percezione dello strumento assicurativo nel 2015? I risultati dell’osservatorio Auto di Aiba, in collaborazione con il Cerved.

Osservatorio Auto Aiba 2016 - Boccadoro - logoL’ultima ricerca che descrive il rapporto fra il mercato della Rc auto e gli assicurati arriva dall’Aiba, l’Associazione italiana broker di assicurazione e riassicurazione. I risultati sono stati resi noti dal segretario generale dell’associazione, Antonia Boccadoro (foto a lato), in occasione della recente presentazione dell’Osservatorio Auto 2016 che si è tenuta a Milano. In particolare, l’obiettivo era quello di approfondire i comportamenti di acquisto dei consumatori italiani e la percezione dello strumento assicurativo.

«Il primo dato su cui riflettere è che le famiglie italiane che devono assicurare più veicoli si rivolgono allo stesso assicuratore nel 96,5% dei casi. Ciò potrebbe spiegarsi con il fatto che il mercato assicurativo è molto concentrato», ha sostenuto Boccadoro. Per la cronaca, solo il 3,3% si affida a due compagnie e solo lo 0,2% a più compagnie (dati Cerved – Monitor mercato polizze Rc auto edizione 2015). «Se le compagnie hanno così fidelizzato le famiglie ci si aspetterebbe che riescano a vendere ulteriori prodotti danni di cui il mercato della domanda assicurativa avrebbe bisogno e invece non è cosi: le grandi compagnie, ma anche tutto il mercato, non sono ancora in grado di sviluppare un buon livello di cross selling», ha aggiunto il segretario di Aiba. «E così vendono Rc auto, ma non riescono a fare la stessa cosa con altre coperture assicurative. Quello italiano, come è noto, è un mercato sotto assicurato, ma le polizze continuano a non essere vendute. E il gap non è legato esclusivamente alla crisi economica. E’ una questione di più ampia portata».

E infatti la ricerca ha evidenziato che i possessori di polizze Rc auto che non hanno in essere altri contratti assicurativi in famiglia sono il 56%. Il restante 44% oltre alla Rc auto ha acquistato coperture per la casa (25,9%), polizze vita/previdenza integrativa (15,6%), altre coperture auto (10,1%), infortuni rischi da circolazione (7%), malattia (3,7%), infortuni (3,1%), rischi professionale (0,2%).

La mobilità resta bassa. «I clienti non cambiano facilmente compagnia assicurativa», ha fatto notare Boccadoro, «e questo fenomeno è meno rilevante per coloro che acquistano coperture assicurative auto da compagnie on line. La fidelizzazione, quindi, continua a restare particolarmente alta. Nel 2015 il livello di retention è al 93% come media del mercato e per le prime 5 compagnie sale addirittura al 95,2%».

Si è stabilizzata la disponibilità degli assicurati Rc auto a stipulare la polizza tramite internet, sia in termini di  esclusiva richiesta di preventivi, sia di sottoscrizione tramite web. «Quello on line è molto forte come sistema di comparazione. Vale lo stesso discorso per i fast quote. Sono sistemi molto prediletti ma rischiano di rappresentare solo elementi di attrazione per il cliente. Il dato che si presenta, infatti, non è puntuale. C’è sì il vantaggio di una quotazione immediata, ma il valore è approssimativo e non rappresenta il prezzo finale», ha affermato Boccadoro.

Capitolo bancassicurazione. «Per quanto riguarda la Rc auto resta un canale di distribuzione modesto in termini di fatturato», ha precisato il segretario di Aiba. Le prime due motivazioni che decretano la mancanza di interesse verso lo sportello bancario sono la mancanza di fiducia e/o di interesse. Inoltre inizia a essere consistente la quota di clienti che resta legato al canale di stipula attuale.

E l’home insurance? Il sistema di colloquio fra impresa e assicurato attraverso l’area riservata del sito internet della compagnia stenta a decollare. Di fatto fino a ora è stato inutilizzato da parte degli assicurati auto, se non per una minima parte di questi, che hanno provato ad accedervi almeno una volta. Così non è per i clienti delle  compagnie con vendita diretta che, abituati a usare internet per le pratiche assicurative, hanno visualizzato l’area riservata in quasi 6 casi su 10.

Passiamo al livello di utilizzo della constatazione amichevole di responsabilità per i sinistri Rc auto, che si attesta al 79,3%. «La constatazione amichevole è ancora più utilizzata nelle regioni settentrionali. Mitiga i costi, ma a livello territoriale ci sono differenze», ha evidenziato Boccadoro.

Fabio Sgroi

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