venerdì 14 Novembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

POLIZZE PARAMETRICHE: L’ANALISI DELL’ANIA

Umberto Guidoni, co-direttore generale dell’associazione nazionale fra le imprese assicuratrici: «In determinati contesti rappresentano una vera e propria soluzione dal punto di vista assicurativo». Ma gli aspetti da considerare non sono pochi…

 

Umberto Guidoni

Quello delle polizze parametriche è un tema su cui l’Ania sta lavorando da tempo, con l’obiettivo, tra l’altro, di analizzarne tutte le varie sfaccettature. Prime fra tutte la caratteristica di queste polizze, che si differenziano dal tipico contratto assicurativo che ha come base principale il fatto che ci debba essere una aleatorietà e cioè che fondamentalmente un rischio abbia una probabilità di accadimento di un evento avverso. Il rischio, in generale, viene coperto in modo tale che l’assicurato trasferisca l’eventuale possibile danno a una compagnia di assicurazione che lo va a risarcire.

Al recente convegno dal titolo Le polizze parametriche tra mercato, tecnologia e diritto, organizzato dall’Ivass, è intervenuto, fra gli altri, Umberto Guidoni, co-direttore generale dell’Ania, che ha trattato il tema relativo all’interesse del mercato assicurativo italiano verso le polizze parametriche, focalizzandosi sui vantaggi per le imprese e gli effetti sull’assicurato.

«Oggi», ha fatto presente Guidoni, «ci troviamo di fronte a situazioni dove il rischio non c’è. Prendiamo per esempio il fenomeno della siccità. Negli ultimi anni stiamo sperimentando degli eventi siccitosi ricorrenti in alcune aree del Paese dove diventa complesso andare a trovare una copertura assicurativa che possa essere, compatibilmente con la condizione meteorologica che si viene a determinare, appetibile dal punto di vista del premio o della garanzia che va a coprire. Pertanto bisogna inventarsi qualche soluzione. Se l’evento è pressoché certo e il danno si verifica, l’unico modo per poterlo assicurare è la polizza parametrica».

CARATTERISTICHE DELLE POLIZZE PARAMETRICHE – Guidoni ha sottolineato come questo tipo di polizza ragioni «non tanto sull’eventualità che si verifichi un evento dannoso, ma quanto sul fatto che l’evento abbia determinati tipi di caratteristiche: si fissa una soglia al di sotto della quale, danno o non danno, la compagnia non paga. E allo stesso modo al di sopra di questa soglia, danno o non danno, si paga. L’importo», ha continuato Guidoni, «viene definito a monte. In questo caso non c’è la necessità di andare a determinare, attraverso una perizia, il nesso di causalità tra evento e danno, né di andare a stabilire quale sia l’effettivo danno che si è verificato, perché a monte è già stato definito il tutto. È chiaro che questo determina dei vantaggi: il primo dei quali è il fatto che si è andati a coprire un evento che altrimenti non sarebbe stato assicurabile attraverso un sistema tradizionale di copertura. Il secondo vantaggio è il risparmio su una serie di costi che a latere ci sono nell’ambito della verifica del sinistro e quindi della fase liquidativa del sinistro».

QUADRO NORMATIVO – Uno dei punti analizzati dall’Ania è il quadro normativo e in particolare l’ambito della Pog (Product oversight and governance). Qual è il Value for Money? Qual è il valore per il cliente di una polizza di questo tipo? «È chiaro che già di per sé è molto complesso andare a verificare, nell’ambito delle polizze danni, quale sia il valore per il cliente perché è troppo facile affidarsi a un concetto di loss ratio», ha affermato Guidoni. «Noi crediamo che il valore per il cliente stia nella capacità del sistema assicurativo, in questo caso attraverso una polizza parametrica, di dare una risposta rispetto a un evento che altrimenti sarebbe difficilmente assicurabile o sarebbe assicurabile a prezzi troppo elevati».

L’ORACOLO – Un altro punto su cui si è soffermata l’Ania riguarda il cosiddetto “oracolo”, così come viene definito, cioè il soggetto terzo responsabile della verifica che il parametro sia stato attivato, quindi l’evento assicurato si sia verificato. Si tratta di un tema che Guidoni ha definito «essenziale». Un soggetto terzo, ha specificato, «che deve essere riconosciuto e certificato e che sia in grado di stabilire, senza ombra di dubbio, che quell’evento si sia verificato con quelle caratteristiche ed è georeferenziato in quell’area. La certificazione del soggetto terzo è un elemento principale per poter qualificare il contratto assicurativo».

PRINCIPIO INDENNITARIO – Altro aspetto delicato è il venir meno del principio indennitario: si paga un danno anche quando non c’è o non si paga quando c’è. «È il motivo per cui le polizze parametriche spesso vengono identificate come una scommessa. E questo è l’errore maggiore che si possa commettere», ha osservato Guidoni. «È vero che manca il principio indennitario, ma una polizza parametrica risponde fondamentalmente all’esigenza dell’assicurato di soddisfare l’interesse che lui ha in quel contratto e cioè coprirsi da un evento avverso senza arricchirsi».

POLIZZE PARAMETRICHE E INTERVENTI NORMATIVI – L’Ania, in definitiva, ritiene che queste polizze oggi possano rappresentare in determinati contesti «una vera e propria soluzione» dal punto di vista assicurativo. «È evidente che oggi abbiamo un apparato normativo su cui forse bisognerebbe fare qualche intervento non tanto a livello di normativa primaria, ma a livello di regolamentazione secondaria», ha concluso Guidoni.

Fabio Sgroi

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