L’istituto di vigilanza ha chiesto di permettere alle compagnie l’accesso all’istituenda anagrafe nazionale della popolazione residente e di renderne obbligatoria la consultazione periodica.
L’Ivass ha reso noto che lo scorso 3 marzo, con una lettera indirizzata al ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco (nella foto), in veste di presidente del direttorio integrato dell’Ivass, ha segnalato la necessità di modifiche legislative che consentano di ridurre il fenomeno delle polizze vita dormienti.
Si tratta di quelle polizze che non sono state liquidate ai beneficiari e che giacciono presso le imprese, già prescritte o in attesa della prescrizione. Possono essere polizze per il caso morte dell’assicurato, della cui esistenza i beneficiari non erano a conoscenza, oppure di polizze di risparmio che, giunte a scadenza, non sono state riscosse dagli interessati per vari motivi.
I diritti derivanti dalle polizze vita si prescrivono in 10 anni; trascorso questo termine le somme sono versate dalle compagnie nel Fondo rapporto dormienti istituito presso la Consap.
L’Ivass ha spiegato che la proposta, tesa ad agevolare i processi di rimborso delle polizze vita, è di «consentire anche alle imprese di assicurazione di accedere alla istituenda Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr) e di renderne obbligatoria la consultazione almeno una volta all’anno, in modo che le imprese verifichino i decessi e si attivino per il pagamento delle relative somme ai beneficiari, evitando la prescrizione». (fs)
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