Il sindacato nazionale intermediari di assicurazione ha preso atto che non c’erano le condizioni per portare avanti l’iniziativa.
Il Sindacato nazionale intermediari di assicurazione (Sniass) ha rinunciato a organizzare una class action nei confronti di Alleanza Assicurazioni. È quanto annunciato dal suo presidente Maurilio Traetto. Lo scorso febbraio, lo Sniass aveva lanciato l’iniziativa contro la compagnia del Gruppo Generali colpevole, secondo il sindacato, «di non aver versato i contributi Inps dei collaboratori».
In sostanza, «Alleanza negli ultimi anni ha inquadrato i propri collaboratori con il contratto 1939/40 (Contratto collettivo per la disciplina dei rapporti tra le agenzie, le sub agenzie e i produttori di assicurazione. L’articolo che regola il trattamento di previdenza è Art. 9/10), senza segnalarli all’Inps. Questi collaboratori hanno lavorato con la sola partita Iva», aveva sostenuto Traetto. «Alleanza si è dimenticata di avvertire i collaboratori di iscriversi all’Inps precisando che il 5,50%, da calcolarsi sulle provvigioni liquidate, era da dividersi con il datore di lavoro, (il 3,50% a suo carico e il 2% a carico del produttore). A distanza di anni, un folto numero di collaboratori, passati e presenti, che hanno lavorato con Alleanza si vedono ora notificare cartelle con importi per mancato versamento dei contributi maggiorati per sanzioni che arrivano anche al 100% e oltre».
Lo Sniass, quindi, aveva promosso una class action «a difesa di tutti questi collaboratori per recuperare almeno il 3,50%, tentando inoltre di addebitare tutte le sanzioni ad Alleanza» e aveva anche incaricato un legale per seguire tutta la controversia. Era stato indicato anche un indirizzo di posta elettronica a disposizione di chi volesse aderire all’iniziativa.
«Sono pervenute tante richieste di informazioni, ma alla fine ci sono state poche adesioni» ha fatto presente il sindacato. In più «ci sono state troppe critiche» in merito alle modalità con cui si intendeva organizzare la class action, cosa che non è piaciuta alla dirigenza del sindacato che dunque ha preferito rinunciare alla iniziativa.
Fabio Sgroi
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