giovedì 16 Ottobre 2025

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PIANI INDIVIDUALI DI RISPARMIO: IL GRUPPO AGENTI GENERALI ITALIA “SPRONA” LA COMPAGNIA

Per il vicepresidente vicario Luca Capato è un settore che «ha tutti i numeri per essere un business interessante anche per le reti di vendita. Attendiamo di sapere come intende muoversi la compagnia». E poi la frecciata: «Basta essere spremuti come i limoni. E basta tagli alle nostre provvigioni e ai nostri piani incentivi».

 

Luca CapatoLuca Capato (nella foto) è il vicepresidente vicario del Gruppo agenti Generali Italia. È entrato nella giunta esecutiva dopo l’ultimo congresso elettivo del gruppo agenti, quello di Venezia (giugno dell’anno scorso); ha 45 anni e rappresenta uno dei volti nuovi (e più promettenti) della rappresentanza agenziale “storica” del Leone. In una comunicazione indirizzata agli iscritti, diramata qualche giorno fa, ha “bacchettato” i manager di Generali Italia a proposito delle loro richieste che, a suo dire, “spremono” gli agenti e non solo.

«Nonostante la lentezza del pachiderma Generali», scrive Capato, «i manager continuano, anno dopo anno, a chiederci di fare di più a prescindere, sia a noi agenti, insieme ai nostri diretti collaboratori commerciali, ma anche agli OP (organizzazione produttiva, ndr), che seppur sono formalmente dipendenti della compagnia, nascono, si formano e crescono professionalmente nelle nostre agenzie». Poi affonda la lama: «Siamo stanchi di essere spremuti continuamente come i limoni e di continuare a subire tagli alle nostre provvigioni e tagli ai nostri piani incentivi. Siamo stufi di dover ogni anno incrementare la raccolta premi e dover poi vedere ridursi la nostra redditività. Ma soprattutto siamo infastiditi e preoccupati per la convinzione di alcuni che pensano che tutto si possa risolvere “in un buon primo trimestre 2017”, che spazzerebbe via tutte le nuvole dal cielo».

Ma quelle nuvole, si chiede Capato, «le abbiamo forse create e volute noi agenti che da oltre 185 anni contribuiamo positivamente alla raccolta industriale del gruppo e abbiamo permesso alla stesso di crescere? Oppure chi faceva investimenti sbagliati, svendeva pezzi importanti per far cassa, tutto per soddisfare gli azionisti, e ha fatto fare al Leone la fine del predatore che diventa una facile preda?».

PIANI INDIVIDUALI DI RISPARMIO – Il vicepresidente vicario, in realtà, trae spunto da ciò che sta avvenendo nel settore dei piani individuali di risparmio, che «ha tutti i numeri per essere un business interessante anche per il settore assicurativo», grazie alle agevolazioni fiscali previste, che «sono molto ricche e, come ha già fatto per altri prodotti, prima detraibili e poi deducibili».

Un settore nel quale, sottolinea Capato, sia Mediolanum, sia Azimut «sono già in “pole position”. Le ipotesi prospettate dal mercato sono le seguenti: solo ramo I, creando ex novo una gestione separata 100% e rispettando il rapporto Pir 70%/30%, oppure multiramo, creando una polizza ibrida con una gestione separata di ramo I e tre fondi unit che il cliente acquista in blocco (nel complesso, tutti gli attivi contenuti nella gestione separata e nei fondi rispetterebbero il 70%/30%). In alternativa costituire una polizza unit mono fondo o plurifondo rispettando sempre le stesse regole».

Da qui, il discorso si sposta su Generali Italia. «Che cosa sta facendo? Ha qualcosa allo studio?» si chiede Capato. «Sarà la prima compagnia a uscire sul mercato con questa tipologia di prodotto, in modo da poter offrire alla propria rete commerciale un nuovo strumento utile per recuperare la raccolta dei premi annui tradizionali, che da diversi anni è in negativo? Oppure, come già successo nel 2001, in occasione dei Pip, uscirà dopo le altre, in assoluto ritardo?».

Fabio Sgroi

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