Per l’amministratore delegato della compagnia è arrivato il momento di «migliorare» le già «solide performance finanziarie».
«Ora che abbiamo costruito solide basi per aspirare a traguardi più ambiziosi, con l’obiettivo di essere sempre più efficienti nell’affrontare le nuove sfide del mercato, siamo pronti a migliorarci ulteriormente ottimizzando anche la nostra struttura interna. Ecco perché, in linea con la strategia del gruppo Aviva, vogliamo accelerare i nostri risultati focalizzandoci sul vero cuore del nostro business: i clienti». Ha motivato così, Phil Willcock (nella foto), amministratore delegato di Aviva Italia Holding, la decisione di dare vita, dallo scorso 1° febbraio, a due aree di business, vita e danni, con l’obiettivo di consentire una «maggiore focalizzazione e una maggiore chiarezza dei ruoli e delle responsabilità, evitando sovrapposizioni e duplicazioni».
Willcock ha anche spiegato quali saranno i settori di pertinenza dei manager “nuovi” e “vecchi”. A Vittorio Giusti, che arriva da Zurich, è stato affidato il ruolo di general insurance director, vale a dire responsabile della funzione danni. Coordinerà i canali retail e broker, assunzione danni, prodotti e pricing danni, riassicurazione danni, liquidazione danni, mandati e accordi distributivi. Insomma temi certamente non di poco conto…Soprattutto sarà lui, adesso, il principale interlocutore per la rete agenziale. «Sono certo che la sua precedenza esperienza come agente (in Zurich, ndr) farà di lui un ottimo interlocutore e un buon timoniere verso nuovi successi», ha detto Willcock.
Alla guida della funzione vita è stato confermato Alberto Vacca, che si occuperà anche delle aree assunzioni e liquidazioni vita, creando anche la struttura riassicurazione vita.
E Andrea Amadei? In qualità di chief operating officer sarà focalizzato alla guida della funzione operations che avrà sotto la sua responsabilità alcune priorità della compagnia come la semplificazione dei processi e lo snellimento della burocrazia. Amadei si prenderà carico del percorso di innovazione di Aviva con il supporto di una nuova struttura che includerà tra l’altro il digital, un’area dedicata allo sviluppo del systems thinking e una unità responsabile del customer service. Manterrà inoltre la guida dell’area It e del procurement.
Questa riorganizzazione di Aviva arriva in una fase molto positiva della compagnia e forse anche per questo la scelta di cambiare ha “spiazzato” gli agenti. «Il nostro business ha saputo raggiungere solide performance finanziarie grazie all’impegno della nostra squadra e al fondamentale contributo dei nostri agenti», ha affermato, del resto, lo stesso Willcock. E poi l’auspicio: «Sono fiducioso che questa nuova organizzazione ci permetterà di crescere ulteriormente insieme».
Fabio Sgroi
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