giovedì 02 Ottobre 2025

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PERDITE NEL TRASPORTO MARITTIMO: NEL 2018 UN CALO SIGNIFICATIVO. MA RESTA ALTO IL NUMERO DI INCIDENTI

Lo studio “Safety e Shipping Review 2019” di Allianz Global Corporate e Specialty Se (Agcs), che analizza le perdite di navi di oltre 100 tonnellate lorde, evidenzia che sono i danni ai macchinari i più frequenti.

 

 

Nel 2018 sono state segnalate in tutto il mondo 46 perdite totali di grandi navi, in diminuzione rispetto alle 98 di 12 mesi prima, a causa di un calo significativo dell’attività nel sud-est asiatico, punto critico per le perdite globali, mentre quelle dovute alle condizioni meteo (10) si dimezzano dopo stagioni più tranquille di uragani e tifoni. Per quanto riguarda le grandi perdite nel trasporto marittimo siamo al livello più basso registrato in questo secolo, con un calo di oltre il 50% rispetto all’anno precedente. È quanto emerge dal Safety and Shipping Review 2019 di Allianz Global Corporate & Specialty Se (Agcs), lo studio annuale che analizza le perdite di navi di oltre 100 tonnellate lorde.

Secondo Agcs, «lo sviluppo della progettazione e della tecnologia delle navi, il consolidamento della regolamentazione e i progressi nella gestione dei rischi e nella sicurezza sono alla base del miglioramento a lungo termine delle perdite del settore. Sistemi e procedure di gestione della sicurezza più performanti delle navi sono un altro fattore che impedisce che i guasti, gli incidenti e altri errori si trasformino in perdite totali».

Se da un lato il crollo delle perdite totali è definito incoraggiante, dall’altro il numero complessivo di incidenti di navigazione segnalati nel 2018 (2.698) mostra un calo decisamente più contenuto, meno dell’1% rispetto all’anno precedente.  La causa principale, evidenzia lo studio, sono i danni ai macchinari e rappresentano più di un terzo degli oltre 26.000 incidenti dell’ultimo decennio, il doppio della seconda causa più importante, la collisione. I danni ai macchinari sono una delle cause più costose dei sinistri dell’assicurazione marittima, per un totale di oltre 1 miliardo di dollari in cinque anni.

La regione marittima della Cina meridionale, Indocina, Indonesia e Filippine rimane il luogo dove si sono registrate le maggiori perdite (12). Nel 2018 un incidente su quattro si è verificato in questa area, anche se si evidenzia un calo significativo rispetto ai 29 dell’anno precedente. Il Mediterraneo orientale e il Mar Nero (6) e le isole britanniche (4) sono al secondo e terzo posto.  Nonostante i segnali di miglioramento, l’Asia resta un punto critico per i sinistri marittimi a causa dell’elevato livello di scambi commerciali, delle rotte di navigazione trafficate e delle flotte più datate.

Sempre nel 2018, le navi da carico (15) hanno rappresentato un terzo delle perdite totali in tutto il mondo.  La causa più frequente rimane il naufragio/affondamento, che ha riguardato oltre la metà (551) delle 1.036 navi perse nell’ultimo decennio. Nel 2018 sono stati segnalati 30 casi.

Gli incendi continuano a generare ingenti perdite a bordo e il numero di incidenti segnalati (174) tende ad aumentare. I carichi dichiarati erroneamente e le indicazioni sbagliate di etichettatura e di imballaggio di merci pericolose, sono tra le cause principali di incendi in mare.  La capacità antincendio a bordo può essere limitata e il ricorso a interventi esterni, con conseguente aumento dei tempi di reazione, possono provocare ingenti danni alle navi, con un incremento del valore delle richieste di risarcimento.

L’analisi fatta da Agcs su oltre 230.000 sinistri nel settore delle assicurazioni marittime, per un valore di quasi 10 miliardi di dollari tra luglio 2013 e luglio 2018, mostra che gli incidenti di naufragio/collisione sono la causa di sinistro più costosa per gli assicuratori e rappresentano il 16% del valore di tutti i sinistri, pari a più di 1,5 miliardi di dollari. (fs)

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