L’evento, che si è svolto giovedì scorso a Milano, ha visto confrontarsi relatori istituzionali, manager di compagnie e presidenti di alcuni gruppi aziendali. Ecco, in sintesi, che cosa è emerso…
Sono stati oltre 330 gli agenti provenienti da tutte le regioni d’Italia che hanno partecipato alla convention nazionale di Anapa Rete ImpresAgenzia, svoltasi giovedì scorso a Milano (nella foto). Temi di attualità al centro dell’evento, che ha visto confrontarsi relatori istituzionali, manager di compagnie e presidenti di alcuni gruppi aziendali, nell’ambito di due tavole rotonde sul climate change e sull’intelligenza artificiale.
In merito alla prima tematica è emersa «la grande preoccupazione legata alle sempre più frequenti e intense catastrofi naturali alimentate dal cambiamento climatico. Solo nel 2023», si legge in una nota di Anapa, «le inondazioni e grandinate che hanno colpito il nostro paese sono costate al settore assicurativo e riassicurativo risarcimenti per circa 6 miliardi di euro. Su questo tema non si può più procrastinare ed è fondamentale una partnership tra pubblico e privato, tra Stato e mercato assicurativo, con impegni e responsabilità condivisi. Lo schema obbligatorio per l’assicurazione delle imprese contro i rischi di catastrofi naturali, nonostante i ritardi e le incertezze normative (rinviata per l’ennesima volta a data da definire), rappresenta un primo passo cruciale in questa direzione, ma non è sufficiente».
Dal dibattito è emerso che il gap di protezione nel Paese «sembra ampliarsi anziché ridursi, complice il progressivo indebolimento del tessuto familiare e sociale. Questo porterà sempre più persone a rivolgersi agli agenti per temi delicati come la salute e la protezione delle famiglie».
Dal confronto sull’altro tema (l’adozione di sistemi di intelligenza artificiale e il loro impatto sul lavoro degli agenti) è emerso «che la preoccupazione non riguarda tanto il ruolo degli agenti, quanto il non essere in grado di prevedere l’evoluzione che potrà avere l’intelligenza artificiale generativa e, soprattutto, non avere strumenti adeguati per confrontarsi con tale sistema dirompente». È stato portato come esempio il tema della gestione dati o quello dell’accordo Ana scaduto nel 2006. (fs)
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