Il Sindacato nazionale agenti ha inviato un interpello al Ministero delle Imprese e del Made in Italy chiedendo una interpretazione autentica delle norme contenute nel D.Lgs n. 184 del 22 novembre 2023, che recepisce la Direttiva UE 2021/2118 del 24 novembre 2021.

Attraverso un comunicato diffuso nella giornata di oggi, il Sindacato nazionale agenti ha reso noto di aver inviato un interpello al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, a firma del presidente Claudio Demozzi, chiedendo una interpretazione autentica delle norme contenute nel D.Lgs n. 184 del 22 novembre 2023, che recepisce la Direttiva UE 2021/2118 del 24 novembre 2021 e che prevede l’estensione dell’assicurazione obbligatoria Rc auto a tutti i veicoli, compresi quelli non circolanti.
Secondo un’analisi della commissione di studio Rc auto dello Sna, le norme «non chiariscono appieno i criteri oggetto dell’obbligo assicurativo e che sembrerebbero derogare alcune categorie di veicoli quali quelli fermi non posti in circolazione e custoditi in fabbricati o nei box privati, quelli sottoposti a fermo amministrativo e quelli oggetto di sospensione volontaria da parte del proprietario». Il rischio di sinistri che coinvolgano questi veicoli «è comunque esistente: un incendio, un guasto al freno di stazionamento, ad esempio, potrebbero provocare a persone e cose danni anche molto gravi che, a questo punto, nell’incertezza interpretativa, in grado di generare un pregiudizio per il raggiungimento dello stesso obiettivo di tutela sociale sul quale è fondata la norma».

La commissione di studio Sna, coordinata da Paolo Bullegas e composta da Giacomo Castoldi, Carlo Colombo e Massimiliano Pro, ha evidenziato che «la previsione tout court dell’obbligo assicurativo impegnerebbe i proprietari dei veicoli fermi e ricoverati in luoghi privati a stipulare delle polizze Rc auto complete del rischio circolazione, con costi variabili fino anche di qualche migliaio di euro, per coprire un rischio – quello del semplice non utilizzo del veicolo a causa del suo fermo imposto o volontario – assai inferiore al rischio di incidenti da circolazione». La soluzione prospettata dallo Sna è quella «di prevedere, in luogo dell’obbligo di assicurare il rischio da circolazione, quello della copertura del semplice “rischio statico” per i veicoli fermi in luoghi privati, come già accade oggi per i rimorchi degli autocarri, i carrelli porta imbarcazioni, le roulottes, con costi che ammontano a poche decine di euro. In tal modo, senza pregiudicare il livello di sicurezza sociale, i consumatori potrebbero sopportare un modesto onere economico».
Fabio Sgroi
© RIPRODUZIONE RISERVATA