lunedì 13 Ottobre 2025

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OBBLIGO DI CONSULENZA DELL’INTERMEDIARIO E DELL’ASSICURATORE: QUALI SONO I LIMITI?

Altro caso giudiziario richiamato da Cgpa Europe e avvenuto in Francia.

 

Quali sono i limiti dell’obbligo di consulenza dell’intermediario e dell’assicuratore? Cgpa Europe (compagnia specializzata nella Rc professionale degli intermediari assicurativi), nell’ultimo osservatorio europeo degli intermediari assicurativi riporta un caso giudiziario accaduto in Francia. Vediamo.

IL CASO – I proprietari di un castello (classificato come monumento storico) hanno sottoscritto, nel 2011, attraverso un agente, una polizza assicurativa a copertura dei rischi connessi alla proprietà dell’immobile, con un massimale di 3 milioni di euro. Successivamente, la gestione della polizza è stata affidata dal cliente a un broker. Nel 2013 la struttura del castello è stata danneggiata da un incendio e, a seguito della denuncia del sinistro, l’assicuratore ha proposto agli assicurati un indennizzo di 3 milioni di euro, liquidazione che però è stata rifiutata.

In sostanza, gli assicurati hanno lamentato, nei confronti  dell’agente, del broker e dell’assicuratore, l’inadeguatezza del loro contratto di assicurazione in relazione alle somme assicurate proposte per i beni mobili e immobili, e quindi hanno contestato una violazione del dovere di consiglio e consulenza. Per far valere le proprie ragioni, gli assicurati hanno deciso di avviare un procedimento civile nei confronti dell’assicuratore, dell’agente e del broker che aveva preso in gestione la polizza.

LA SENTENZA – Il Tribunale ha respinto le richieste di risarcimento degli assicurati, rilevando che il massimale di 3 milioni era stato indicato chiaramente nel contratto e, pertanto, gli assicurati erano consapevoli di questa previsione contrattuale. Proprio per questo non poteva essere attribuita ai convenuti una violazione del dovere di consiglio e consulenza. Non condividendo la decisione del giudice di primo grado, gli assicurati hanno presentato appello. Dall’analisi della documentazione prodotta in giudizio è emersa la volontà degli assicurati di ridurre l’importo del premio e, conseguentemente, gli importi assicurati.

Così la Corte d’appello ha stabilito che non poteva essere attribuita agli intermediari una violazione del dovere di consiglio e consulenza. Alla luce dell’esito dell’appello, gli assicurati hanno fatto ricorso in Cassazione, che però è stato rigettato dalla suprema corte. Quest’ultima ha ribadito le argomentazioni dei precedenti giudizi, sottolineando che gli assicurati avevano scelto in maniera consapevole di limitare la copertura.

IL COMMENTO DI CGPA – «La giurisprudenza maggioritaria sostiene che l’obbligo di consulenza non è assoluto, ma va parametrato in base alle caratteristiche e alle esigenze di ogni singolo assicurato», ha osservato Cgpa Europe. «Nel caso in cui la chiarezza del testo di polizza e le capacità personali dell’assicurato consentano a quest’ultimo di effettuare una scelta consapevole, non è necessario il consiglio o la consulenza dell’intermediario. In Francia la responsabilità degli intermediari nell’intermediazione di una polizza viene inquadrata come contrattuale; da ciò discende, in caso di azione giudiziaria nei confronti dell’intermediario, l’onere di quest’ultimo di provare di aver agito diligentemente, mentre l’attore dovrà provare di aver semplicemente sottoscritto un contratto dal quale ne sia derivato un danno. In questo caso, i giudici hanno ritenuto di invertire l’onere della prova richiedendo ai proprietari del castello di provare la circostanza che non erano a conoscenza del reale valore dell’immobile, cosa che evidentemente non sono riusciti a dimostrare». (fs)

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