sabato 01 Novembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

NUOVE NORME: VIGANOTTI E DEMOZZI DURI CON L’IVASS

Per il presidente di Acb oggi «è impossibile svolgere l’attività di intermediazione assicurativa in Italia a causa di una situazione che è ingessata». E critica il “silenzio” dell’istituto di vigilanza. Il presidente dello Sna va giù pesante: «L’intero mercato è fuori norma. Siamo tutti nella piena illegalità causata dall’authority di vigilanza. E se il Tar dovesse darci ragione….

Luigi Viganotti

Si alza forte il coro di dissenso degli intermediari assicurativi nei confronti delle ultime normative Ivass (Regolamento 45/2020 e Provvedimento 97/2020) entrate in vigore lo scorso 31 marzo. Il tema è stato affrontato oggi nel corso di una tavola rotonda dal titolo Le collaborazioni al servizio del cliente: futuro o utopia? nell’ambito di un convegno on line organizzato da Acb (Associazione di categoria brokers di assicurazioni e riassicurazioni).

Fra i partecipanti c’erano anche Luigi Viganotti, presidente di Acb e Claudio Demozzi, presidente del Sindacato nazionale agenti, i quali non hanno risparmiato critiche all’Ivass.

Demozzi, in particolare, è andato giù duro, affermando tra le altre cose, che l’impianto normativo entrato in vigore lo scorso 31 marzo «non lo sta mettendo in atto nessuno, a cominciare dalle compagnie. Se oggi facciamo una verifica, l’intero mercato è fuori norma. Siamo tutti nella piena illegalità causata dall’authority di vigilanza. L’Ivass lo deve sapere e anche il Mise lo deve sapere…».

Per il presidente dello Sna lo spazio per metterci una pezza c’è ancora. «Se così sarà, noi saremo collaborativi, altrimenti siamo solo all’inizio di una forma di protesta. L’Ivass vuole che lavoriamo nella legalità? Allora deve mettere a posto questo impianto normativo».

Anche Viganotti è stato molto critico nei confronti dell’istituto di vigilanza. «Nei mesi scorsi abbiamo provato a suggerire all’Ivass qualche passo da fare», ha detto. «Anche nel corso di un convegno alla fine dello scorso anno avevo chiesto di sederci attorno a un tavolo tutti insieme per discutere delle normative. Il risultato è stato che da ottobre scorso sono uscite delle regolamentazioni contrarie a tutte le opinioni che ci erano state date».

Claudio Demozzi

Acb, ha ricordato il presidente, ha inviato una serie di lettere all’Ivass, ha chiesto la sospensiva dei provvedimenti normativi, ma senza ottenere i risultati sperati. E ora, ha confidato Viganotti, le aspettative e le speranze di vedere un intervento riparativo da parte dell’istituto di vigilanza «sono molto labili».

Il presidente di Acb, per esempio, ha fatto riferimento alla norma che riguarda il controllo delle reti: «Le stesse compagnie non sanno come comportarsi; tre mesi fa abbiamo scritto all’ivass suggerendo e facendo presente la situazione. Silenzio assoluto. Noi sicuramente continueremo a lottare, stiamo facendo i nostri passi con Antitrust, con il Tar, con Eiopa, in diverse sedi per far presente la situazione che c’è in Italia dove è impossibile lavorare e dove la nostra attività, oggi, è ingessata. Io credo che la situazione si possa modificare se ci fosse la volontà da parte soprattutto dell’Ivass. Quello che chiediamo è un dialogo, non vogliamo imporre nulla…».

Intanto il prossimo 27 aprile è prevista la prima udienza al Tar: Sna chiederà la sospensiva del Provvedimento 97/2020. E poi l’8 giugno, sempre presso il Tar, sarà discussa la possibilità di abrogare o meno la norma. Demozzi: «Se l’8 giugno dovessimo ottenere l’abrogazione del Provvedimento che cosa farebbe l’Ivass? Chi paga i danni a tutta la categoria degli intermediari assicurativi? Qualcuno pagherà le conseguenze o no?».

Fabio Sgroi

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