Negli ultimi anni il gruppo Sara ha ridisegnato la sua strategia nel settore vita. E ora comincia a raccogliere i frutti.
Negli ultimi anni il gruppo Sara ha ridisegnato la sua strategia nel settore vita. E ora comincia a raccogliere i frutti. Sara Vita ha chiuso l’esercizio 2021 con una raccolta premi pari a 215 milioni di euro, in aumento del 73% rispetto al 2020, e un utile netto di 5,1 milioni di euro. L’indice di solvibilità si è attestato a oltre il 200%. Si tratta di risultati che Piergiorgio Re, presidente di Sara Vita, ha definito «estremamente interessanti e positivi».
Nell’ultima convention dedicata agli agenti, che si è svolta qualche giorno fa, Re ha evidenziato come, all’interno del gruppo Sara, la collocazione del settore vita sia cambiata grazie ad alcuni interventi. «Vorrei evidenziarne principalmente due: il primo ha riguardato l’organizzazione, nel senso che oggi c’è una struttura dedicata a questo comparto come mai accaduto nel passato», ha affermato. «L’altro intervento ha riguardato la formazione, con corsi specifici che hanno l’obiettivo di consentire ai nostri agenti di essere fortemente competitivi e preparati. È vero che il settore vita all’interno del gruppo Sara è ancora abbastanza limitato, ma stiamo crescendo e bene».
Il presidente di Sara Vita ha fatto riferimento a una crescita che deve avvenire in modo «ordinato», e non ha nascosto la soddisfazione per il fatto che «aumenta l’interesse da parte del mercato e di operatori finanziari importanti nei confronti di Sara Vita e dei suoi prodotti». A fine 2021 le reti che distribuivano i prodotti della compagnia erano Credit Suisse, Cordusio sim, Copernico sim e Banca Finnat.
Re ha anche sottolineato il contributo fornito dalla rete agenziale e la sua potenzialità in prospettiva. A questo proposito, il gruppo Sara confida in una ulteriore spinta nella produzione vita da parte di questo canale, soprattutto in considerazione delle programmate modifiche provvigionali che, ha sottolineato Alberto Tosti, direttore generale di Sara, «incentiveranno ancora di più questo ramo».
Fabio Sgroi
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