lunedì 20 Ottobre 2025

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NUOVA LEGISLAZIONE ITALIANA CONTRO LE CATASTROFI: GLI ASPETTI CHIAVE PER LA RIUSCITA DELL’INIZIATIVA NORMATIVA SECONDO L’IVASS

Li ha spiegati Riccardo Cesari, consigliere dell’istituto di vigilanza.  

Riccardo Cesari

I lavori per la stesura del decreto di attuazione di Mef e Mimit  (a cui è demandato il compito di stabilire modalità attuative e operative della disciplina legislativa relativa alle catastrofi naturali) «sono in corso e Ivass sta fornendo il proprio contributo tecnico». È quanto ha fatto sapere Riccardo Cesari, consigliere dell’Ivass, intervenuto a un recente convegno sul tema Calamità: nuovi percorsi per la ricostruzione presso il dipartimento della Protezione Civile.

Cesari si è soffermato, tra l’altro, su alcuni aspetti chiave e «importanti» per la riuscita dell’iniziativa normativa, a partire dal fatto di declinare e definire «con attenzione» gli eventi calamitosi e catastrofali che saranno oggetto di copertura, «non solo al fine di chiarire ai sottoscrittori cosa è assicurato e cosa non lo è, ma anche per consentire alle imprese di assicurazione di attivarsi al meglio (per esempio adesione a forme consortili, utilizzo della riassicurazione privata e del supporto fornito da Sace) per far fronte agli impegni contrattuali e all’Ivass per verificare delle condizioni di solvibilità delle stesse».

Inoltre, le cinque tipologie catastrofali individuate presentano «un diverso grado di esposizione sul territorio italiano. Il prezzo della copertura può variare significativamente da zona a zona per le caratteristiche idrogeologiche delle varie aree. In assenza di un sufficiente grado di mutualità, il costo della copertura può risultare elevato proprio nelle aree ad un tempo più esposte alle calamità naturali e meno forti dal punto di vista economico», ha fatto notare Cesari. Infine, «l’assenza di un contratto-base rende difficile la comparazione dei contratti offerti e quindi la competizione tra compagnie».

L’obiettivo è quello di contribuire a mettere in piedi un sistema «che sia, a un tempo, sostenibile tanto dal lato dell’offerta quanto in quello della domanda, nel presupposto che una delle leve del successo del progetto sta proprio nella più ampia diffusione della copertura; efficiente nella sua attuazione operativa con particolare riferimento alla fase di erogazione delle prestazioni, elemento chiave per assicurare una veloce ed effettiva ripartenza».

LA NUOVA LEGISLAZIONE ITALIANA CONTRO LE CATASTROFI – L’articolo 1, commi 101 – 112 della legge di bilancio di previsione dello Stato 30 dicembre 2023 n. 213 dispone che, entro il 31 dicembre del corrente anno, le imprese italiane e le imprese con sede legale all’estero, ma con una sede secondaria in Italia (con l’esclusione delle imprese agricole) stipulino contratti di assicurazione a copertura dei danni subiti alle immobilizzazione materiali costituite da terreni, fabbricati, impianti e macchinari, attrezzature industriali (beni di cui all’articolo 2424 del codice civile) cagionati da calamità naturali ed eventi catastrofali verificatisi sul territorio nazionale. Sono esclusi dalla garanzia gli attivi circolanti (magazzino e simili) e gli immobili abusivi.

L’inadempimento dell’obbligo, ha ricordato l’Ivass, comporterà l’esclusione dall’assegnazione di contributi, sovvenzioni, agevolazioni di carattere finanziario, a valere sulle risorse pubbliche, anche con riferimento a quelle previste in occasione di eventi calamitosi e/o catastrofali.

Considerata la natura dell’impegno assicurativo il rischio potrà essere assunto direttamente da ciascuna impresa o in coassicurazione o istituendo consorzi con altre imprese di assicurazione; questi ultimi dovranno tuttavia essere registrati e approvati dall’Ivass che ne valuterà la stabilità. Analogamente alla Rc derivante dalla circolazione dei veicoli, le imprese di assicurazione non potranno sottrarsi dall’obbligo a contrarre, a pena di applicazione di una sanzione amministrativa ricompresa tra 100.000 euro e 500.000 euro.

L’adempimento delle obbligazioni assunte dalle compagnie di assicurazione sarà ulteriormente garantito da Sace, che agirà in qualità di riassicuratore, indennizzando le compagnie di assicurazione e di riassicurazione del mercato privato, fino al 50% degli indennizzi, per un importo comunque non superiore a 5 miliardi di euro per l’anno 2024 e fino a 5 miliardi annui per ciascuno degli anni 2025 e 2026. A garantire ulteriormente la solvibilità complessiva del sistema, si prevede che le obbligazioni assunte da Sace siano garantite dallo Stato.

A un successivo decreto Mef e Mimit è demandato il compito di stabilire modalità attuative e operative della disciplina legislativa. (fs)

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